ce ne sono sempre: ed è lì che la coscienza impegnata e !',immaginario militare cli Fortini si spostano immediatamente. Nei coriiidoi e etmicoli bui, nelle prigioni, nelle tdncee e nelle sale di tortura della Storia Fortini è in spir-ito sempre prese.tite. Da questa presenza 1n spiirito arrivano di continuo sulle sue pagine visioni, intuizioni, ire, allegorie teoriche e cronachistiche della grande guerra continua che è Ja Storia. Ciò che non vediamo bene è il Juogo da cui lo scrittore parla, e sul quale ci dà notizie troppo scarne e scarse, quasi che soffermarsi a descrivere quello che gli è fisicamente prossimo fosse una futilità, un'indulgenza verso se stessi e verso quell'immediatezza sensibHe che è sempre apparenza e mai verità. A forza di non indulgere, di non indugiare sul mondo circostante così come si presenta giorno dopo giorno, questo scr,ittore che sarebbe stato in grado di darci una diversa immagine dell'Italia e della sua stor,ia recente, non ci ha dato che i piani di costruzione di una antropologia marxista sempre da portare a compimento e da diffondere, chissà quando e chissà da chi. In Fortini coesistono una vocazione oratoria, una vocazione poetica, una vocazione moralistica, una vocazione enciclopedica: ma tutte hanno contribuito, sotto la pressione di un'incombenza politica onnipresente, spesso immaginaria, a rendere puntigliosamente astratta, programmaticamente delusiva la sua scrittura. Coskché la sua opera somiglia davvero a queH'uva che è restata acerba sulla vite senza essere raccolta e che il vento gelido del futuro continua a tormenta-re. Benché criticato e tenuto prudentemente a distanza dai militanti e da,i politioi attivi, Fortini è anche stato, fra mi1le resistenze e fraintendimenti, forse la più tenace e autorevole coscienza intellettuale della Nuova Sinistra ita'1iana per circa vent'anni. Per quella sinis:tra nuova, che avrebbe dovuto essere rivoluzionaria, rileggendo i,l vero Marx e il vero Lenin e riaccogliendo in sé i marxisti eretici, Fortini ha avuto una funzione di mèntore, di direttore di coscienza e di stratega culturale. Attraverso i suoi saggi, due o tre generazioni di intellettuali di siniist-rahanno letto e interpretato i rapporti fra letteratura e marxismo, fra cultura e politica, fra intellettuali d'avanguardia e avanguardie di Partito nell'Europa della prima metà 20 Biblioteca Gino Bianco
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