Diario - anno VIII - n. 10 - giugno 1993

mente dalla Storia, che è tutto. È cosl, si può ·immaginare, che Fortini da giovane ha introiettato il marxismo: una volta per sempre, con i più seri propositi di coerenza. Si può parlare, in parte, di « identificazione con l'aggressore » e di neutralizzazione di una minaccia. Marx ha sempre fatto un'impressione un po' di terrore sui letterati, perché non è chiaro in che modo un\tttività letteraria possa convivere con una teoria della società· come quella marxista. È come se la letteratura, la filosofia, le arti fossero state possibili e legittime solo prima che Marx arrivasse, e saranno possibiili e legittime solo dopo che la sua teoria sia realizzata, nella società senza classi. In quanto teoria del corso deHa storia, in quanto teoria della r-ivoluzione e dell'organizzazione politica « ,ferrea » necessaria a rea:lizzarla, il marxismo si è quindi presentato agli intellettuali e agli scr-ittor-i come una minacc,ia distruttiva e nello stesso tempo come un_nuovo Super-io. Infine, come un'arma di cui appropriarsi per rendere potente l',im,potente cultura. Il marxismo è stato infatti la più razionalmente organizzata forma di critica della cultura intesa come ideologia, cioè copertura e giustificazione del .potere. Critica che non si affida, tra ,l'altro, alle sole a,rmi della critica, ma persegue la forza materiale e la « critica delle armi ». E quindi lo scrittore che vuole essere modernamente critico del presente, consapevole del proprio posto nella società e nella storia, non può che ammalarsi di marxismo e poi curarsi con esso. Come per molti intellettuali e scrittori del Novecento, per Fortini il marxismo è stato prima un trauma, un incubo persecutorio (H marxismo ha sempre incoraggiato ad essere marxisti duri, più duri di chiunque altro), e poi una dottrina a cui fare riferimento continuo per « salvare » H proprio pensiero razionale e i propri fantasmi mentali, le propr,ie poesie e i propri saggi crirtici. In un'epoca di critica, il marxismo si è presentato come la super-ar-ma critica, H più critico di tutti i sistemi o metodi di analisi evitica. Non a caso, spesso la prosa .di Fortini fa esattamente questa impressione: quella di essere cioè una forma di discorso critico «· al quadrato». Se si parte da nozioni non marxiste di critica, su di esse arriva poi un ulteriore allargamento o approfondimento, questa volta marxistar del ragionamento. Se si parte da qualche luogo co10 Biblioteca Gino Bianco

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