« Ben conoscendo le antinomie e le insidie delle leggi, degli editti, delle ordinanze e delle tradizioni; ben conoscendo le frodi del calunniatore infernale (che spesso si trasfigura in messaggero di luce mediante i suoi ministri - avvocati, consiglieri, procuratori perversi e coadiutori altrettali - e muta il nero in bianco e fa fantasticare all'una e all'altra pa·rte di avere il diritto dalla sua - e voi sapete che non c'è causa cattiva che non trovi il suo avvocato, senza di che non vi sarebbero più liti nel mondo); ben conoscendo tutto questo, egli si raccomanda a Dio, il giudice vero, chiama in aiuto la grazia celeste, si affida allo Spirito sacro e santo riguardo al rischio e alla dubbiosità di un giudizio definiti:vo, e cerca di conoscere, con la prova del sorteggio, queHa giusta volontà e quel divino decreto che noi chiamiamo sentenza. « Sarebbero dunque •leintelHgenze motrici ad agitare i dadi e a farli volgere per modo che, cadendo, segnino la vittoria di chi, forte di una giusta querela, invoca dalla giustizia il riconoscimento del suo buon diritto: come dicono i TaLmudisti, che non c'è alcun male nell'interrogare ila sorte, e che solo mediante la sorte si manifesta, fra le incertezze e le ansietà degli uomini, la volontà divina. « Starei per dire, ma non voglio crederlo, che cosi mostruosa è l'iniquità e cosl evidente 1a corruzione di coloro che amministrano la giustizia in questo parlamento di MiraHngua, che un processo definito da un colpo di dadi non sarebbe mai deciso peggio, come che sia, di quanto lo sarebbe passando per le loro mani intrise di sangue e di passioni perverse ... » (Terzo Libro di Pantagruel, capitoli 39-43) Bibff5teca Gino Bianco
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