Diario - anno VII - n. 9 - febbraio 1991

gero, è un'illusione mentale, nasconde sempre qualcosa di inoffensivo. Il diavolo, in fondo, non è cosl brutto come si dipinge. Basta non perdere la calma, basta continuare a sorridere e a ridere perché il male si volga in bene. Mi piacerebbe credere nella saggezza di Calvino. Direi di più: non ho niente da obiettare, la condivido. Restare imperturbabili è un grande e antico ideale. Nella maggior parte delle religioni e delle filosofie, è questo uno dei valori supremi: Laotze e Socrate, Epicuro e Buddha, il discorso di Krishna ad Arjuna. Calvino, che apprezza l'essenzialità, i beni durevoli, l'uso economico e accorto del sapere accumulato, e che è infastidito dalla dispersione, dall'imprecisione, dalla scomposta passionalità e dalla psiche turbata, non può che apprezzare quelle saggezze. Le tiene a mente, le impara di nuovo e di nuovo ce le insegna attraverso il divertente gioconarrativo della Haba. E' la fiaba che ha raccolto quelle eredità sapienzali e che le ha conservate mescolandole al buon senso contadino, popolare e proto-borghese. Ed è quindi una narrativa c01nela sua, ispirata alla fiaba, che può trasmetterci di nuovo quella morale. Può trasmettercela e insegnarcela senza che ce ne accorgiamo. Senza noia, con divertimento. Perché, appunto, sopra ogni altra cosa, f animo deve restare ttaquillo e 'lieto, la superficie della mente può essere tutt'al più increspata da leggere brezze, ma non messa in agitazione ondosa da un vento di bufera. Tutto questo è giusto e bello. Ma è anche realmente vero? Che rapporto c'è tra le saggezze di quei mondi remoti e la nostra attualità? Calvino è sempre incoraggiante. Sembra suggerirci: fate come se niente fosse cambiato. Credete davvero che il mondo sia mai stato in ordine? L'opera alchemica che muta il piombo in oro è attuale, è all'ordine del giorno, si può fare! Calvino nasconde bene le sue preoccupazioni. Le tiene a bada. Prima di curare i suoi lettori, del resto, onestamente cura se stesso. Si impone degli esercizi. Isola dei frammenti di realtà. Li considera degni della più concentrata attenzione. Sa che, come dice una consolante e saggia quartina di Goethe, buona sorte e felicità sono sempre qui (« wenn das Gliick ist immer da»). Usa e amministra mentalmente, con metodo elementare e inflessibile, quello che ha, ciò Biblioteca Gino Bianco

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