le voci dei radiocronisti e telecronisti delle partite di calcio. Le domeniche del campionato di calcio non avranno mai fine, il concitato vociferare che ci racconta l'epica calcistica ogni domenica pomeriggio ci dà la certezza che niente potrà mai cambiare davvero. Niente sarà mai più reale e durevole di quelle telecronache, dei notiziari serali, dei commenti e processi del lunedl. Agnelli e Andreotti sono un assurdo vizio nazionale, dolce come una ninna-nanna. Il complesso della cultura. Da Pier Paolo Pasolini a Umberto Eco. Ridotta a due nomi propri, la Grande Trasformazione culturale italiana può essere cosi riassunta. Sono loro le due immagini alternative. I due veri inconciliabili. Quando usci Il nome della rosa, anche chi non aveva condiviso Pasolini, si chiese che cosa avrebbe detto il Pasolini « corsaro» di un romanw come quello. Con l'arrivo di Eco romanziere, la mancanza di Pasolini si è fatta sentire ancora di più. Il ,problema Eco non riguarda tanto ,iJ successo o l'insuccesso, che rivelano le esigenze e i « complessi » culturali delle nuove masse scolarizzate e semi-scolarizzate. Riguarda anche la critica letteraria che una volta si sarebbe definita « militante », d'élite o d'avanguardia. È questa che ha rivelato tutta la sua i11sipienzae viltà. Si è scoperto che gli esperti di letteratura non capiscono niente di letteratura, come se non avessero fatto vere esperienze di lettura, e che i professori di filosofia e di storia medievale comprerebbero, come tanti storici e critici d'arte, croste e patacche di ogni tipo. Eco ha prodotto un «finto» romanw che tutti hanno preso per vero. Finto soprattutto come pastiche e parodia. È lui il nuovo esempio, il tipo esemplare dell'intellettuale italiota divenuto cosmopolita, il furbo di paese che se ne è andato in città e ha venduto agli americani e ai turisti di tutto il mondo la Torre di Pisa e il Colosseo. Come studioso ed estimatore del famoso kitsch, o spazzatura culturale con pretese, Eco è riuscito a mettere sapientemente in pratica le sue teorie. È stato utile. Ha mostrato che la furbizia degli italiani negli anni Ottanta ha toccato livelli sensazionali e che la cultura mondiale è allegramente in preda a quello che i nonni chiamavano « cattivo gusto ». Ma 16 Biblioteca Gino Bianco
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