si è accostato alla vita dei partiti. Il terzo carattere è un caso particolare di un fenomeno che si produce ovunque il collettivo domina gli esseri pensanti. È il rovesciamento della relazione tra fine e mezzi. Ovunque, senza eccezione, tutte le cose generalmente considerate come fini sono per natura, per definizione, per essenza e nel modo più evidente unicamente dei mezzi. Se ne potrebbero citare esempi a piacere in tutti gli ambiti. Denaro, potere, Stato, grandezza nazionale, produzione economica, diplomi, lauree; e molti altri. Solo il bene è un fine. Tutto ciò che appartiene all'ambito dei fatti è dell'ordine dei mezzi. Ma il pensiero collettivo è incapace di elevarsi al di sopra dell'ambito dei fatti. È un pensiero animale. Esso possiede la nozione di bene quanto basta .per commettere l'errore di prendere questo o quel mezzo per un bene assoluto. Cosl è per i partiti. Un partito è per principio uno strumento per servire una certa concezione del bene pubblico. Questo è vero anche per quelli che sono legati agli interessi di una categoria sociale, perché è sempre in virtù di una certa concezione del bene pubblico che ci sarebbe coincidenza tra il bene pubblico e questi interessi. Ma questa concezione è -estremamente vaga. Questo è vero senza eccezione e quasi senza differenza di gradi. Tutti i partiti, dai più inconsistenti a quelli più rigidamente organizzati, sono uguali quanto a vaghezza dottrinale. Nessun uomo, per quanto profondamente abbia studiato la politica, sarebbe capace di un'esposizione precisa e chiara della dottrina di alcun partito, ivi compreso, se si dà il caso, il proprio. La gente non è affatto disposta a confessare questo a se stessa. Se lo facesse, sarebbe ingenuamente tentata di vedervi un segno di incapacità personale, a meno di aver riconosciuto che l'espressione: « Dottrina di un partito politico » non può mai, per la natura stessa delle cose, avere alcun significato. È molto raro che un uomo, anche se passa la sua vita a scrivere e a esaminare problemi teorici, abbia una dottrina. Una collettività non ne ha mai. Una dottrina non ~ una merce collettiva. Si può parlare, è vero, di dottrina cristiana, dottrina indù, dottrina pitagorica, e cosl via. Ciò che allora viene designato con questa parola non è né individuale né collettivo; è una cosa situata infini8 BibliotecaGino Bianco
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