gliore dei casi suscitano qualche curiosità (mai simpatia o solidarietà), nel peggiore deplorazione, ma per lo più non vengono neppure avvertiti. Serve comunque a restituirti per un momento un po' di rispetto per te stesso, sì che neppure senti i colpi che continuano a pioverti addosso. Guadagni, come dire, un po' di tempo. E si ricomincia. Questo intendo per: limitare il disonore. Totò, umile comparsa vestito da soldato napoleonico, irrompe per sbaglio nello studio dove si sta girando un film ambientato nella Roma imperiale, proprio nel bel mezzo di una scena, rovinando completamente la ripresa. Il regista, imbestialito: « Chi è quell'imbecille? » Totò: « Sono io. » Nello stesso giorno in cui la DC commemorava il quarto anniversario del rapimento di Moro, subito dopo il telegiornale largamente dedicato alle recite rituali (commosso omaggio di Fanfani, presidente del Senato, in via Pani ... Flaminio Piccoli, segretario della DC, ha sostato davanti alla lapide in commosso raccoglimento ... l'on. Rognoni, ministro dell'interno ... ), veniva rispolverato un vecchio film di Ford, Cavalcarono insieme, che richiamava curiosamente l'« affaire ». Tema e nucleo emotivo del film è il riscatto di alcune ragazze e ragazzi bianchi rapiti dagli indiani molti anni prima. La comunità bianca è violentemente divisa tra il desiderio di certi genitori che rivogliono il figlio perduto a tutti i costi, decisi a riconoscerlo in qualsiasi persona gli venga restituita, e l'orrore e lo schifo dei più verso chi è stato contaminato dal nemico, e pertanto non può appartenere più alla società d'origine. Anche nei confronti di Moro agl l'orrore di avere indietro qualcuno che, attraverso le lettere, aveva disonorato la famiglia (la DC), era passato al nemico; qualcuno che, restituito vivo, avrebbe rappresentato sempre un mo4 Biblioteca Gino Bianco
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