donne chiesa mondo - n. 75 - gennaio 2019

DONNE CHIESA MONDO 38 DONNE CHIESA MONDO 39 G IOVANNI 1,29-34 T ra i vangeli con cui si apre l’anno ascoltiamo la testimonianza resa a Gesù da Giovanni il Precursore, colui che discerne e pro- clama la presenza del Cri- sto che deve crescere mentre lui diminuire (cfr. Giovanni 3, 30), decentrandosi per diventare con tutto se stesso segno che rimanda a lui. L’icono- grafia ce lo ricorda spesso nel porre in evidenza l’indice di Giovanni puntato verso di lui. M EDITAZIONE Contagiati dalla luce a cura delle sorelle di Bose Tiziano, San Giovanni Battista (1542) Al centro di questa storia resta il corpo sofferente, fatto parola e domanda, di molte donne, come quello della sposa/concubina del le- vita, consegnata, uccisa e divisa (cfr. Giudici 19) per iniziare una guer- ra di vendetta contro i beniaminiti, o quello della figlia di Iefte, sa- crificata dal padre al Dio della vittoria (cfr. Giudici 11). E restano an- che altre donne, come Ester e Giuditta, i cui corpi suscitano il desi- derio di nemici e di re potenti, che loro vincono o mettono al servi- zio della vita del popolo di Dio. E rimane infine la figlia-Sion (figlia di Sion), corpo di donna, come simbolo della città di Dio, Gerusa- lemme. A modo di conclusione, Nuovo Testamento. Mi limito a riportare tre riferimenti significativi. Paolo riprende una tradizione che presenta Gesù come «nato da donna, nato sotto la legge» ( Galati 4, 4), vincolandolo così alla don- na con un tipo di sottomissione. Ma subito prima ( Galati 3, 28) ave- va dichiarato che non c’è più «uomo né donna» perché tutti sono «uno» in Cristo, come credenti, persone, per reinterpretare, su questa base, il tema post-paolino di Efesini 5, 21-33, dove l’uomo-sposo ap- pare come capo e la moglie come corpo. La tradizione dei vangeli dell’infanzia ( Matteo 1-2 e Luca 1-2) vin- cola la madre di Gesù con lo Spirito santo, presentandola come don- na che dialoga con Dio, non per impossessarsi della sua “conoscen- za” (come Eva in Genesi 3), ma per ricevere la vita di Dio nel suo corpo-persona, divenendo così madre del Figlio di Dio. In tal senso appare come “donna forte”, ossia come gebirà (cfr. Luca 1, 43: «la ma- dre del mio Signore»), riprendendo e superando il segno delle ma- dri-dee (ventre e seno; cfr. Luca 11, 27). Il libro dell’ Apocalisse presenta la metamorfosi di quattro donne. 12, 1-6: donna madre celeste, che appare nel travaglio del parto, per- seguitata dal serpente di Genesi 3, trasformato ora in drago-diavolo. 12,13-1: donna-Chiesa fedele, comunità messianica perseguitata sulla terra. 17, 3-6: donna prostituta, ricchezza assolutizzata che è servita dal potere militare (prima bestia) e dal potere ideologico (seconda bestia), ovvero l’impero antimessianico di Roma, così come appare nel capitolo 13 della stessa Apocalisse 21-22: la fidanzata che scende dal cielo. È la donna della salvezza definitiva, che è città (nuova Ge- rusalemme) e sposa dell’Agnello, espressione e compendio delle noz- ze di Dio con l’umanità. Nel cammino che porta la dea-madre dei miti orientali alla donna-sposa dell’Agnello, nuova Gerusalemme, si colloca l’apporto della Bibbia al simbolo centrale del corpo della donna.

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