donne chiesa mondo - n. 70 - luglio 2018

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 Eugène Delacroix «La giovane orfana al cimitero» (1824) Come sostengono con forza Chiesa cattolica e femminismo della dif- ferenza — in una singolare alleanza che continua a sorprendere en- trambe le parti — femmine e maschi non sono uguali. E se ciò evi- dentemente non significa (o non dovrebbe significare) che un sesso valga più dell’altro, implica però che nella pari dignità le differenze ci sono, come dimostrano ormai da decenni biologia, medicina, so- ciologia, psicologia. Si nasce meravigliosamente differenti e si muore differenti, una diversità presente anche nell’età, delicata e cruciale, della giovinezza. Ed è proprio alle giovani donne che è dedicato que- sto numero di «donne chiesa mondo», giovani donne che troppo spesso però, tanto dalla società quanto dalla Chiesa, vengono inglo- bate nella categoria giovani tout court. Eppure, come argomentano gli articoli che seguono, anche in questa fase della vita maschi e fem- mine non sono sovrapponibili. Perché se la scrittura autobiografica degli alunni delle scuole me- die, come spiega la professoressa Anna Maria Rossi, è diversa — com- plessa, ricca, creativa e a volte imprevedibile quella delle femmine; sintetica, essenziale, a tratti ripetitiva, quella dei maschi — ciò deve necessariamente riflettere qualcosa delle rispettive identità. Perché se l’identificazione femminile con la religione è più marcata nelle giova- ni che nei giovani, come racconta Marie-Lucile Kubacki riferendo di un recente studio, ciò non può essere ignorato, o misconosciuto. Di solito la questione delle ragazze, almeno nei paesi occidentali, viene schiacciata tutta sul crollo della natalità, eppure le cose sono molto più complesse. «La vita personale è diventata un aspetto che si cerca di adattare al meglio al piano di carriera» afferma nell’intervista la giovane filosofa francese Marianne Durano. E «le donne sono le grandi perdenti di questa rappresentazione, perché il ritmo delle car- riere nella nostra società è opposto a quello del corpo femminile», come conferma nel dibattito sull’esistenza o meno dell’orologio bio- logico per le donne, illustrato con grande chiarezza, la scienziata Mariella Balduzzi. Quel celebre «maschio e femmina li creò» è vera- mente qualcosa che non può essere ignorato nemmeno quando par- liamo di giovani. ( giulia galeotti ) L’ EDITORIALE DONNE CHIESA MONDO Mensiledell’OsservatoreRomano direttoda L UCETTA S CARAFFIA In redazione G IULIA G ALEOTTI S ILVINA P ÉREZ Comitatodi redazione C ATHERINE A UBIN M ARIELLA B ALDUZZI E LENA B UIA R UTT A NNA F OA M ARIE -L UCILE K UBACKI R ITA M BOSHU K ONGO S AMUELA P AGANI M ARGHERITA P ELAJA N ICLA S PEZZATI Progettografico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va perabbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va V ERSO IL SINODO I giovani sono i protagonisti di E NZO B IANCHI C i sono due aspetti fondamentali legati al prossimo sinodo dei vescovi dedicato ai giovani e al discernimento che paiono sottaciuti in molte analisi nostrane, forse a causa di un’eccessiva semplificazione dell’ar- gomento. Innanzitutto il fatto che si tratta di un sinodo della Chiesa cattolica, presente nei cinque continenti, e non di un’assise limitata alla sola Italia o all’Europa e ai paesi di antica cristianità. Questo si- gnifica che non si può trascurare il fatto che le Chiese in cui la pre- senza giovanile è più scarsa sono quelle anche di più antica tradizio- ne e che le Chiese più giovani per epoca di fondazione sono anche quelle dove i giovani per età anagrafica sono più numerosi, in linea con l’età media della società circostante. Il che comporta, tra le altre cose, che la trasmissione della sapienza legata all’anzianità avviene con maggior difficoltà se non si favoriscono gli scambi e i contatti tra Chiese di paesi e regioni non omogenei: avremo da un lato Chiese esperte che parlano ad anziani e faticano a trovare linguaggi per le nuove generazioni e, d’altro lato, Chiese con radici ancora fragili cui mancano riferimenti e interlocutori che abbiano fatto tesoro di secoli di confronto con società via via sempre meno “cristiane”. E questa

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