donne chiesa mondo - n. 69 - giugno 2018
DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 D ONNE DI VALORE di M ARIA C LARA L UCCHETTI B INGEMER In seguito incontrò un amore più maturo, con il quale visse veramente un periodo di mag- giore stabilità emotiva e affettiva. Si chiamava Forster Batterham ed era un botanico. Con lui contrasse un’unione civile stabile. Vissero a Sta- ten Island, in una casa affacciata sul mare. Con Forster Dorothy imparò l’amore per la natura. E un giorno ebbe la grata sorpresa di scoprirsi in- cinta. In un processo di rinascita interiore e d’intensa gioia ebbe una figlia a cui diede il no- me di Tamar Theresa. Quella nascita costituì il culmine del suo in- contro con la felicità, grazie al rapporto con Forster e, al tempo stesso, una chiamata defini- tiva a vedere in Dio il centro della sua vita: «Nessuna creatura umana può ricevere o conte- nere un’alluvione così forte di amore e di gioia come quella che io ho provato spesso dopo la nascita di mia figlia; è venuto da lì il bisogno di lodare, di adorare». La sua ideologia, la sua militanza e tutto ciò che aveva imparato e vissuto fino a quel mo- mento generarono in lei un grande conflitto in- teriore tra la chiamata di Dio e le rotture che questa esigeva da lei. La chiamata di Dio pre- valse su ogni altra cosa e Dorothy, con l’immen- sa gratitudine che le colmava il cuore, decise che la scelta più giusta era battezzare sua figlia nella Chiesa cattolica. «Non volevo che mia fi- glia si dibattesse e inciampasse nella vita come io tante volte mi ero dibattuta e avevo inciam- pato. Desideravo credere, e desideravo che mia figlia credesse, e appartenere a una Chiesa pote- va offrirle una grazia così inestimabile come la fede in Dio, e l’amorevole compagnia dei santi; allora la cosa da fare era battezzarla come catto- lica». Tamar Theresa fu battezzata prima della ma- dre. Dorothy attese il 28 dicembre di quello stesso anno della nascita della figlia per farsi battezzare, dopo una dolorosa e definitiva rottu- ra con Forster, dovuta certamente all’abisso reli- gioso che si era creato tra loro, divenuto ancora più profondo dopo la nascita di Tamar Theresa. Il prezzo che Dorothy dovette pagare per la sua decisione di battezzare la figlia e di abbracciare a sua volta la fede cattolica fu enorme: la fine della sua unione con un uomo che amava e la perdita di diversi amici e compagni. Iniziò così una nuova tappa nella vita di que- sta donna straordinaria. La sua personalità, l’es- sere portatrice di un corpo femminile, abitato da desideri e abituato a fremere di piacere alle carezze dell’uomo amato; un corpo che aveva generato, dato alla luce e nutrito la figlia tanto amata, che da quel momento sarebbe stata la forza della sua vita; un corpo che dopo la sepa- Dorothy Day D orothy Day nacque a New York nel 1897. Trascorse gran parte dell’infanzia e della prima gioventù a Chi- cago. Lì studiò per due anni presso l’uni- versità dell’Illinois Ur- bana Champaign, prima di tornare a New York con la sua famiglia nel 1916. A New York Dorothy trovò lavoro come re- porter di «The Call», l’unico giornale socialista della città. Lavorò poi per la rivista «The Mass- es», che si opponeva al coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra che imperversava in Eu- ropa e che fu chiusa nel settembre 1917. A no- vembre dello stesso anno, Dorothy Day fu dete- nuta perché era tra le quaranta donne riunitesi davanti alla Casa Bianca per protestare contro l’esclusione delle donne dal diritto di voto. A New York la giovane giornalista condusse una vita molto inquieta, da bohème. Iniziò una relazione con un giornalista donnaiolo, Lionel Moise, del quale s’innamorò perdutamente. Ri- mase incinta e abortì. Fu un’esperienza dolorosa che la segnò per sempre. Pensò di essere diven- tata sterile e di non poter mai più avere figli. Ebbe altre relazioni ma non riusciva a dimenti- care quel dongiovanni irresponsabile che di tan- to in tanto riappariva nella sua vita.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy