donne chiesa mondo - n. 67 - aprile 2018

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 C HIARA L UBICH E LE SUE AMICHE Tra noi scorre sangue di casa, ma celeste Umberto Boccioni «Tre donne» (1909-1910) Per molti secoli l’amicizia è stata considerata un fatto soltanto ma- schile, un sentimento “alto”, catartico, che elevava lo spirito: Achille e Patroclo, Eurialo e Niso, ma anche Davide e Gionata, la letteratura e lo stesso testo biblico ce ne offrono esempi famosi. Le donne ne re- stavano rigorosamente escluse, la loro amicizia non era degna di no- ta, né di essere raccontata, sublimata nei poemi e nei canti. Anche quando il cristianesimo introdusse una concezione più egualitaria del rapporto tra i generi, filosofi e letterati continuavano a dipendere dalla grande tradizione classica in cui, soprattutto nel mondo greco, erano solo gli uomini a nobilitare nelle scuole e nei simposi i loro af- fetti rigorosamente maschili. Uno spazio alle amicizie femminili si apriva però nei conventi, sia nella sorellanza delle monache sia in ca- si eccezionali di legami tra donne fuori dall’ordinario, che restano af- fidati alla loro corrispondenza, come quello di Chiara d’Assisi e Agnese di Praga qui analizzato da Gabriella Zarri. La rivalutazione delle amicizie femminili, al di là degli stereotipi sulla superficialità delle donne, e l’interpretazione dei loro legami in termini di “affinità elettive”, di innalzamento spirituale e culturale, non datano da molto e non sono forse ancora del tutto compiute. Questo numero cerca di cogliere alcuni momenti di questo riconosci- mento: oltre a Chiara d’Assisi, le amicizie spirituali di Chiara Lubich con le sue compagne; il legame nell’orrore del lager fra due donne eccezionali, Grete Buber-Neumann e Milena Jesenska, la Milena di Kafka; le amicizie femminili attraverso l’immagine cinematografica, una finestra straordinaria che ne svela non direi tanto le ombre quan- to le ambiguità con cui sono tuttora percepite dallo sguardo maschi- le. Nell’insieme, un’immagine delle amicizie tra donne che nulla ha da invidiare alla forza creatrice delle amicizie maschili: una forza irre- sistibile, capace di reggere il mondo e di cambiarlo. ( anna foa ) L’ EDITORIALE DONNE CHIESA MONDO Mensiledell’OsservatoreRomano direttoda L UCETTA S CARAFFIA In redazione G IULIA G ALEOTTI S ILVINA P ÉREZ Comitatodi redazione C ATHERINE A UBIN M ARIELLA B ALDUZZI E LENA B UIA R UTT A NNA F OA M ARIE -L UCILE K UBACKI R ITA M BOSHU K ONGO M ARGHERITA P ELAJA Progettografico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va perabbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va di F LORENCE G ILLET «N on saremo mai capaci di valutare l’aiuto che i fratelli ci danno anche se non ce ne accorgia- mo. Quanto coraggio infonde in noi la loro fe- de, quanto calore il loro amore, come ci trasci- na il loro esempio!». Chiara Lubich (1920-2008), l’autrice di queste righe, è mondialmente conosciuta co- me colei che ha saputo trascinare dietro a Cri- sto — perché animata da un potente carisma dello Spirito santo — centinaia di migliaia di persone; colei che parla alle folle, intesse rapporti con buddisti, musulmani, è seguita da persone senza convinzioni religiose e ridà, su scala ridotta ma reale, un soffio di vita alla politica, all’economia. Come valutare allora l’aiuto che ha ricevuto da molti fratelli e so- relle? Sulla bilancia degli apporti di ogni tipo che hanno reso Silvia Lubich, semplicemente “Chiara”, pesa non poco l’amicizia con le sue prime compagne.

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