donne chiesa mondo - n. 67 - aprile 2018

DONNE CHIESA MONDO 12 DONNE CHIESA MONDO 13 paupertatis , si pone come saluto alla nobile dama che con la rinuncia ai beni terreni e la scelta della verginità è diventata figlia e sorella della povera suora di San Damiano. L’incipit richiama l’alto rango della destinataria e la sua condizione attuale di «sorella e sposa del sommo re dei cieli»; a lei si rivolge l’umile e indegna «ancella di Cri- sto e serva delle povere signore». In questo primo incontro epistolare con Agnese, Chiara mette in luce la disparità di origine tra le due interlocutrici, a cui subentra l’espressa ammirazione per la radicale scelta di povertà di Agnese e il compiacimento per la comune forma di vita, che consente di supera- re distanze e formalismi. Agnese e Chiara sono ora sorelle e la prima seguace di Francesco assume un ruolo di guida spirituale nei con- fronti di colei che vuole seguirne le orme: «Allora, sorella carissima, anzi signora degna d’ogni omaggio, per- ché siete sposa e madre e sorella del signore mio Gesù Cristo, fregia- ta del vessillo smagliante della verginità inviolabile e della santissima povertà, rafforzatevi nel santo servizio, già intrapreso con desiderio ardente, verso il povero crocifisso». Chiara indica ad Agnese il primo e solo modello da seguire: il Cri- sto povero e crocifisso. Francesco di Assisi non è mai nominato né in questa né nelle altre lettere, anche se l’elogio della povertà che la ba- dessa di San Damiano include nella prima epistola indirizzata ad Agnese richiama certo, anche nell’afflato poetico, l’amore del frate minore per la sposa povertà: «O beata povertà, che procura ricchezze eterne a chi l’ama e l’ab- braccia. O santa povertà, in quanto il regno dei cieli è senza dubbio riser- vato da Dio a chi desidera averla, insieme a gloria eterna e vita beata. O pia povertà, che il Signore Gesù Cristo, lui che reggeva e regge su terra e cielo, lui che pronunciò una parola e tutto fu fatto, si de- gnò di abbracciare al di sopra di ogni altra cosa». La seconda lettera inviata da Chiara ad Agnese è di poco posterio- re alla prima ed è scritta in una circostanza specifica, determinata da- gli interventi messi in atto da persone autorevoli per indurla a miti- gare la povertà assoluta che aveva abbracciato. Chiara allora esorta la sorella a non recedere dal primo proposito, «come una seconda Ra- chele, con lo sguardo sempre rivolto al punto di partenza». Patendo con Cristo, la nobile Agnese regnerà con lui e acquisterà per l’eterni- tà la gloria del regno celeste al posto di cose terrene e transitorie. i proventi del lavoro delle sorelle e con le elemosine. Dopo questi eventi Chiara d’Assisi riconosce Agnese di Praga come sorella e figlia e le indirizza quelle lettere che costituiscono un monumento di spiri- tualità e di amicizia che ha pochi paragoni nel suo secolo e oltre. Le lettere di Chiara sono anche un modello di scrittura alta fem- minile. Seguono le regole delle arti nel saluto iniziale e nello stile, superano tuttavia l’impianto formale con contenuti ed espressioni dettati da sincerità e affetto. La prima lettera, la cui datazione oscilla tra il 1234 e il 1238, anno della concessione a Praga del privilegium Maestro di santa Chiara ( XIII secolo) A pagina 14: Maestro boemo di Praga «Sant’Agnese assiste gli ammalati» (1482) Le spose bambine della Florida Credevamo fosse appannaggio dei paesi in via di sviluppo, invece anche in Florida esistono le spose bambine. Tra il 2012 e il 2016 sono infatti state concesse 1828 licenze matrimoniali per coppie con almeno un minorenne, tra cui una tredicenne, sette quattordicenni e 29 quindicenni. E un uomo di oltre 90 anni è riuscito a sposare una ragazzina di 16. Se dunque fino a metà marzo non esisteva un’età minima per le nozze laddove vi fosse una gravidanza in corso e l’approvazione del giudice, ora finalmente è stato approvato il divieto per i matrimoni tra persone sotto i 17 anni, stabilendo comunque che se minorenne la coppia non debba avere più di due anni di differenza di età, e che vi sia il consenso D AL MONDO >> 15

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