donne chiesa mondo - n. 67 - aprile 2018
DONNE CHIESA MONDO 10 DONNE CHIESA MONDO 11 nuova dimora di San Damiano: un rifugio ancora provvisorio in vista di preparare la forma di vita da condividere con altre amiche e sorel- le. Agnese invece giunge più gradualmente alla completa dedizione a Cristo. Ha udito dai primi frati minori giunti a Praga il messaggio di Francesco, da poco morto e subito canonizzato (1226-1228); ha im- piegato parte dei suoi beni nella fondazione di un ospedale per gli ammalati e di un convento dedicato a san Francesco per le suore che lo servono; matura poi il proposito di vivere in completa povertà, sul modello di quanto ha già realizzato Chiara. Riuscirà nel suo intento non con la fuga ma con una difficile trattativa con la famiglia, inter- mediario il papa stesso, Gregorio IX . Con l’approvazione pontificia Agnese chiamò a dirigere il convento cinque suore di Trento che se- guivano la forma di vita di San Damiano (1233-1234), altre giovani boeme si aggregarono a loro e dopo pochi mesi anche la nobile prin- cipessa vi si unì. Provvide allora a spogliarsi di tutti i suoi beni tra- sferendone il possesso alla Santa Sede e ricevendo in cambio il privi- legium paupertatis che già aveva conseguito Chiara, cioè il consenso papale a non essere costretta ad accettare beni e a vivere soltanto con no tracciato per lei dal padre Favarone prevedeva le nozze con un giovane altolocato che potesse consentirle il tenore di vita fino allora goduto o anche più alto. Certo nulla al confronto dell’amica Agnese, nata a Praga nel 1211, principessa di sangue, figlia del sovrano di Boemia e destinata in sposa al figlio dell’imperatore Federico II di Svevia. La disparità di rango e la lontananza spaziale tra le due gio- vani donne non preclude però un sentire comune. Entrambe educate alla religione cristiana e alla misericordia verso i poveri e i malati, praticano l’elemosina e l’assistenza come innato dovere dei più ricchi, ma questa concezione della carità assimilata in famiglia non risponde più al sentire della generazione del loro tempo che vede nei poveri un alter Christus . Seguire Cristo significa allora farsi volontariamente poveri. Tanto Chiara che Agnese hanno compreso la nuova chiamata del Signore e hanno visto o conosciuto l’esempio di Francesco. La loro via è dunque illuminata e tracciata. Prima Chiara fugge di casa, rinuncia alla sua dote per distribuirla a chi ha bisogno, sottolinea con un gesto radicale la sua conversione facendosi tagliare i capelli da Francesco. I tentativi del padre di ricondurla a casa sono vani. Anzi di lì a poco anche la sorella di Chiara la raggiungerà nella sua Ugolino Verino «Vita di Santa Chiara vergine» (miniatura, 1496)
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy