donne chiesa mondo - n. 66 - marzo 2018
DONNE CHIESA MONDO 32 DONNE CHIESA MONDO 33 colo, Marie-Joseph Lagrange, grande esegeta, pioniere del metodo storico-critico, si mostrò propenso a interpretare Iounian come nome femminile. Quali motivi sono stati addotti a favore della lettura maschile del nome Iounian ? A volte si è fatto ricorso all’onomastica greca e latina per le forme del nome e gli usi più comuni. I difensori del nome ma- schile hanno proposto che Giunio sarebbe il diminutivo di Junianus . Tuttavia, mentre Giunia come nome femminile era molto comune, non ci sono testimonianze per Giunio come presunta abbreviazione di Junianus . Quanti affermano che Iounian sia il diminutivo maschile di Junianus o Junios , stanno sostenendo che i nomi latini, nei dimi- nutivi, venivano abbreviati come quelli greci, mentre in realtà veniva- no allungati. Pertanto si può dire che, oltre ai manoscritti, anche la filologia e l’onomastica non avallano la lettura maschile del nome, bensì quella femminile. D’altro canto, la lettura femminile del nome fu quella più comune tra gli autori più antichi. Origene (prima metà del III secolo) optò per la variante testuale Giulia, e sia lui sia Girolamo (tra il IV e il V Carmen Bernabé è docente titolare di Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia dell’università di Deusto (Bilbao). È stata nominata direttrice dell’Asociación Bíblica Española. I suoi lavori vertono soprattutto sulle origini del cristianesimo. fino a pochi anni fa (2001), quando le edizioni più utilizzate dagli esegeti, come la Nestle-Aland e quella delle United Bible Societies, hanno iniziato a scrivere il nome con l’accento acuto, propendendo così per una lettura al femminile, ritenuta quanto meno più probabi- le. Il fatto che queste edizioni critiche propongano l’una o l’altra op- zione ha una grande rilevanza perché la loro scelta determina in lar- ga misura l’esegesi dei testi e le traduzioni nelle lingue parlate. Forse l’aspetto più curioso e significativo della lettura maschile, e il suo fondamento, è che le testimonianze testuali su cui poggia sono manoscritti maiuscoli che fino al VII secolo non erano accentati, come tra l’altro si fa notare nell’apparato critico. Se le testimonianze a cui si fa appello sono anteriori e quindi non presentano accenti, allora la lettura maschile del nome resta senza una base. Esistono invece testimonianze testuali della lettura femminile che si collocano tra il VI - VII e il IX secolo. L’accentazione e l’interpreta- zione femminile del nome divennero comuni a partire dal IX e fino al XIII secolo, quando un autore, Egidio Romano, pur optando per la variante loulian , decise di leggerla come maschile, senza spiegare per- ché si discostava così dal consenso precedente. Fu nel XVI secolo che s’impose la lettura maschile con Jacques Lefevre d’Étaples, ma so- prattutto con la versione a cura di Lutero del Nuovo Testamento, an- che se la lettura femminile continuò ad avere sostenitori. Nel XX se- L’autrice «Le pie donne al sepolcro» particolare della Croce di Tereglio Tra le sue numerose opere spiccano María Magdalena: tradiciones en el cristianismo primitivo (1995); Mujeres con autoridad en el cristianismo antiguo (2007), entrambe pubblicate da Editonial Verbo Divino. secolo) o Giovanni Crisostomo (tra il IV e il V secolo), interpretarono come fem- minile il nome menzionato accanto a quello di Andronico. Per la chiarezza e precisione della sua testimonianza, si è soliti citare un testo di Crisostomo (all’inizio della sua trentunesima omelia sulla Lettera ai Romani) che dice al ri- guardo: «Stare tra gli apostoli è già una grande cosa, ma essere insigni tra loro considera che è un grande elogio; ed erano insigni per le opere e le azioni vir- tuose. Immagina quale doveva essere la “filosofia” di questa donna, se era ritenuta degna dell’appellativo de- gli apostoli». Proprio la lettura e l’interpretazione patristica del nome come fem- minile sono state tra i motivi che hanno portato gli esegeti cattolici a essere più restii ad accettare Giunia come diminutivo di Giuniano. D’altro canto, già nel versetto 3, Paolo aveva citato un’altra coppia, Prisca e Aquila, che probabilmente erano marito e moglie, missionari e responsabili di una chiesa domestica. In alcuni commenti antichi e moderni, in modo più o meno chia- ro, si menziona un altro motivo a favore del genere maschile del no- me Iounian , ossia la definizione di «apostoli insigni». Il ragionamen-
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