donne chiesa mondo - n. 64 - gennaio 2018

DONNE CHIESA MONDO 38 DONNE CHIESA MONDO 39 Nel 1999, quando ormai, dopo numerosi aborti spontanei, non sperava più in un figlio, rimane incinta, single e con disabilità: «La sen- tenza era emessa — ha raccontato Lapper nei giorni di Trafalgar — non avrei dovuto diventare madre. E allora, se mi devo mostrare, che sia nuda, incinta e orgogliosa». Per dubbi, timori e paure (in pubblico almeno) non c’è spazio. La gravidanza procede, il parto anche. Sfidando il cinque per cento di probabilità di ereditare dalla madre la sua malformazione, Parys — al centro, con altri venticinque bambini del nuovo millennio, del progetto Child of Our Time della Bbc — ne ha ereditato invece i pro- fondi occhi celesti. Un’altra statua di Quinn, Alison Lapper and Parys (2000), li immortala frontalmente: il figlio, nella sua esplosione di infanzia, siede tondo e paffuto in grembo alla madre che ora ha il volto sereno. Con un sorri- so accennato, placido e fiero. L’arte di Alison Lapper — che lavora con di- sciplina nel suo studio fino alle 17 — è poliedri- ca. Si articola in fotografie, installazioni, pitture e immagini digitali: non solo i colori sono vivi e lampeggianti, ma perfino le alternanze di bian- co e di nero comunicano colore, forza e vita. Se la sua musa è la Venere di Milo — nel cui con- nubio tra bellezza e assenza, asimmetria e perfe- zione la donna Lapper si rispecchia come un’eco — l’artista Lapper indaga la realtà par- tendo da se stessa, e dal modo in cui il mondo la percepisce. In un gioco continuo tra normali- tà e deformità, tra determinazione e ironia, Ali- son (che sia il soggetto della foto o lo sguardo della pittura) è il centro, mai scontato e mai ri- dondante, delle sue opere. Passando per Trafalgar Square era impossibi- le non vedere la statua di Lapper per i due anni in cui rimase trionfante al centro di Londra. Oggi è impossibile non vedere come quel sog- getto artistico continui a sprigionare energia quando si fa lei stessa produttrice di arte. La fi- gura classica è lei; sono il suo corpo (ora nudo, ora profanamente agghindato) e la sua galleria di opere. M ATTEO 2, 1-12 «G esù nacque a Betlem- me». La buona noti- zia che ascoltiamo nella festa dell’Epifa- nia, manifestazione del Signore a tutte le genti, si apre con il sem- plice annuncio di una nascita collocata nello spazio e nel tempo. Ogni vita inizia così e ogni vita si rinnova nel contemplare un virgulto d’uomo affacciarsi nella trama della storia. La nascita di Gesù è riconosciuta come stra- ordinaria secondo Luca da alcuni pastori (cfr. Luca 2, 1-20) e secondo Matteo nel nostro bra- M EDITAZIONE Seguendo la stella a cura delle sorelle di Bose no da «alcuni magi» provenienti dall’oriente: dalla terra dove sorge il sole ecco venire delle persone in ricerca, degli uomini che scrutano il cielo per comprendere la loro terrosità, cercatori di senso, innamorati guidati da una stella, anzi dalla “sua” stella, la stella capace di orientare e ordinare il loro desiderio di vita verso colui che è la vita, il sole «che sorge dall’alto» ( Luca 1, 78), «la stella radiosa del mattino» ( Apocalisse 22, 16). Giunti a Gerusalemme i magi domandano a Erode, re della Giudea, dove è nato il «re dei giudei»: ai primi interessa adorarlo, mentre Ero- de resta turbato, si sente spodestato (cfr. la stra-

RkJQdWJsaXNoZXIy