donne chiesa mondo - n. 60 - settembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 38 DONNE CHIESA MONDO 39 nazisti. A guidare la caccia agli ebrei era uno stretto collaboratore di Eichmann, Alois Brun- ner. In seguito a una denuncia, Charlotte e Ale- xander vennero arrestati e inviati ad Auschwitz. Suo marito aveva documenti falsi che lo defini- vano ariano ma si dichiarò ebreo e ne seguì la sorte. Incinta, Charlotte venne mandata al gas all’arrivo, il 10 ottobre 1943. Alexander morirà pochi mesi dopo di stenti. Si salverà invece il nazista Brunner, che dopo la fine della guerra troverà rifugio in Siria, divenendo consigliere del regime. Anche il delatore (forse una donna) non verrà mai arrestato. La produzione artistica di Charlotte è tutta in quell’autobiografia, in quelle ottocento goua- ches in tre soli colori dalle mille sfumature, gial- lo, blu, rosso, fitti di scrittura e di canti in cui si racconta. Sono immagini straordinarie, che a guardarle tolgono il fiato e sommergono com- pletamente, come una musica, nella loro atmo- sfera, nei vividi colori. La storia comincia con l’infanzia, i sogni in- fantili, la madre, e poi prosegue fino all’esilio francese e alle soglie della deportazione. Eccola bambina, nel letto vicino alla madre, e da sola mentre aspetta che la madre morta ritorni in ve- ste di angelo a raccontarle della sua vita dopo la morte. Eccola negli infiniti autoritratti, men- tre dipinge, sul bordo del mare, mentre legge, mentre ascolta la musica. Eccola innamorata a Berlino, e il volto mille volte ripetuto del suo amore perduto. Ecco i nazisti, le folle incantate da Hitler e le bandiere rosse con la svastica nera del 30 gennaio 1933, l’ascesa al potere di Hitler. Ecco la statua violata di Heine, e le divise dei nazisti. Ecco la valigia vuota dell’esilio. Ecco il corpo devastato della nonna dopo la caduta. Ecco il mare e il cielo della Riviera francese, az- zurri e celesti. L’ultimo foglio la ritrae di spalle, in costume da bagno, mentre dipinge il mare. Sono imma- gini straordinarie, da cui è difficile staccarsi, che è impossibile dimenticare. L UCA 6, 1-6 I n questo racconto evangelico il clima è di grave ostilità di alcuni uomini reli- giosi nei confronti di Gesù. Costoro vorrebbero imputargli la trasgressione del grande comandamento del sabato, e lo sorvegliano a questo scopo. E Gesù contesta a costoro un’obbedienza al comandamento che in realtà trascura, dimentica, o addirittura sep- pellisce il senso e il cuore stesso della Torah. Dunque la polemica è sull’osservanza della To- rah, della parola di Dio ricevuta e trasmessa da Mosè. Ma il contesto polemico non deve di- strarci dal cuore di questa pericope, dalla verità e dalla bellezza di ciò che Gesù dice sulla Torah e che realizza guarendo un pover’uomo malato. L’intenzione ostile altrui diventa per Gesù l’oc- casione di un grande insegnamento sul senso della Torah, su ciò che più preme a Dio. Non dimentichiamo mai che il Vangelo è sempre per noi lezione, correzione e consolazione, e che dobbiamo accoglierle tutte e tre. M EDITAZIONE L’anima dei comandamenti a cura delle sorelle di Bose Gesù guarisce l’uomo dalla mano paralizzata (mosaico bizantino, cattedrale di Monreale) A pagina 40 la stessa scena in una illustrazione in «The Life of Our Lord Jesus Christ» glia decise di allontanare Charlotte, non ancora maggiorenne, e di mandarla a raggiungere i nonni materni nel sud della Francia, a Villefran- che-sur-Mer, vicino a Nizza, nella grande villa di un’americana, Ottilie Moore, che offriva ospitalità a molti profughi dalla Germania. Per Charlotte fu un distacco dolorosissimo, anche perché la divideva dall’uomo di cui era innamo- rata. Lo scoppio della guerra, nel 1939, separò de- finitivamente la famiglia. Per Charlotte, sono anni difficili come sempre è difficile l’esilio, ma privi di rischi personali, almeno fino al 1943. Nizza è nella zona italiana, non ci sono depor- tazioni. Dall’occupazione nazista dell’Olanda, allo scoppio della guerra, Charlotte non ha no- tizie di suo padre e della sua matrigna, che si erano rifugiati ad Amsterdam e che però so- pravviveranno alla guerra. Nel 1940 si suicidò anche la nonna e Charlotte venne in queste drammatiche circostanze a conoscere la verità sulla morte di sua madre. La situazione precipi- tava: anche il nonno morì e Ottilie Moore la- sciò Villefranche per tornare negli Stati Uniti, portando con sé alcuni bambini ebrei. Nel giu- gno 1943 Charlotte si sposò con Alexander Nagler, un ebreo austriaco amico di Ottilie Moore. Aspettava un bambino quando, dopo l’armi- stizio dell’8 settembre, anche la zona a occupa- zione italiana passò sotto la dominazione dei

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