donne chiesa mondo - n. 60 - settembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 L’ INTERVISTA di C ATHERINE A UBIN Il discernimento nelle parole delle donne A colloquio con Marie-Caroline Bustarret teologa e vice caporedattore della rivista di spiritualità «Christus» M arie-Caroline Bustarret, coniugata e madre di quattro figli, tra- duttrice trilingue, è anche in possesso di un diploma in gestione aziendale. Dopo aver lavorato nel reparto vendite e acquisti nel settore tessile, ha seguito un percorso di studi di teologia fino a conseguire un dottorato presso le Facultés Jésuites di Parigi, Centre Sèvres. Ha discusso la sua tesi nel giugno 2016. Nel suo lavoro ha cercato di riflettere su una teologia spirituale dell’azio- ne a partire dall’analisi letteraria della corrispondenza di Maria dell’Incarnazione, l’orsolina di Tours recatasi come missionaria in Canada nel XVII secolo. Attualmente è vice caporedattore del- la rivista di spiritualità ignaziana «Christus». Com’è giunta a comprendere l’importanza del discernimento nella vita spirituale? Quando ho incontrato mio marito, che era cresciuto con i gesuiti, mi ha proposto di seguire dei progetti in India con l’associazione In- de Espoir, di spiritualità ignaziana. Era un modo per mettermi alla prova, per vedere se ero la fidanzata giusta per lui! È stato in quell’occasione che ho avuto il mio primo contatto con i gesuiti. Ho incontrato persone che davano importanza alle cose reali. Mi sono subito sentita a mio agio con il loro modo di vivere e di esprimere la DONNE CHIESA MONDO Mensiledell’OsservatoreRomano acuradi L UCETTA S CARAFFIA In redazione G IULIA G ALEOTTI S ILVINA P ÉREZ Comitatodi redazione C ATHERINE A UBIN M ARIELLA B ALDUZZI E LENA B UIA R UTT A NNA F OA R ITA M BOSHU K ONGO M ARGHERITA P ELAJA Progettografico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va perabbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va Marcello Gallian «Pensatrice» (1956) Discernimento: è un concetto molto usato nella tradizione cristiana, fin dai tempi più antichi. Si riferisce alla riflessione interiore che cia- scun essere umano è chiamato a fare per comprendere quale sia la volontà di Dio nei momenti importanti di scelta della sua vita. Signi- fica arrivare a scegliere insieme con Dio. Come scrive Enzo Bianchi nel suo testo «il discernimento è un dono dello Spirito di Dio che si unisce al nostro spirito, e come tale va desiderato e invocato dal cristiano», un dono che dobbiamo acco- gliere e sviluppare usando tutte le nostre capacità umane. Questo processo richiede una condizione di base, la libertà di coscienza, cioè — spiega Nathalie Sartou-Lajus — la possibilità che avvenga «il ritor- no inquieto della coscienza su se stessa», una coscienza capace di giudicare le proprie azioni e di portare il fardello del rimorso per il male fatto. Ci siamo domandate se le donne, nel corso della storia, abbiano potuto esercitare il discernimento, cioè se siano state libere di operare una scelta seguendo la propria coscienza. La storia di Mary Ward che, nell’Inghilterra del XVII secolo, voleva applicare la pratica igna- ziana del discernimento in un ordine religioso femminile, fa com- prendere quanto questo sia stato difficile. Per le donne la vita sem- brava sempre già tracciata da altri, e le scelte in gran parte «obbliga- te» dalle decisioni di uomini ai quali erano soggette. Ma se diamo al discernimento un significato più intimo, se lo con- sideriamo come una modalità più consapevole e attenta di vivere la vita cristiana, allora le donne ci sono sempre rientrate pienamente. Se, come scrive Bianchi, il discernimento è un dono dello Spirito a tutte le creature, e se per accoglierlo è sufficiente «esercitarsi a vede- re, ascoltare, pensare», come è possibile infatti escluderne le donne? Riconoscere loro questa capacità significa aprirsi alla scoperta della spiritualità femminile, cioè a una pratica del discernimento più legata all’ascolto degli eventi della vita, delle piccole cose. Significa fare po- sto a una maniera di praticare il discernimento diversa, ma altrettanto ricca, di quella maschile. Significa uscire dall’autoreferenzialità che tanto spesso Papa Francesco rimprovera al linguaggio ecclesiastico per scoprire altre fonti di intelligenza spirituale. ( lucetta scaraffia ) L’ EDITORIALE

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