donne chiesa mondo - n. 58 - giugno 2017

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 L A SANTA DEL MESE D iana degli Andalò era della nobi- le famiglia bolognese dei Carbo- nesi. Così lo scrittore Ludovico Antonio Muratori, alcuni secoli dopo, nel Settecento, la descrive nella raccolta da lui dedicata ai personaggi itali- ci: «Era Diana una fanciulla nata da una nobile famiglia famosa presso i bolognesi per nobiltà e per ricchezza e di sperimentata onestà nel go- verno, i parenti della quale non solo ressero le magistrature delle principali città d’Italia per virtù di uomini e per capacità di governo, ma erano soliti tramandare la gloria ricevuta dagli antenati più illustri tanto che lo stesso padre di Diana fu senatore a Milano, a Piacenza e a Ge- nova». Di spirito libero e intraprendente, Diana in- contrò i frati predicatori o domenicani all’età di diciassette anni, quando fra Reginaldo da Or- léans arrivò nel 1218 a Bologna per predicare, ufficio questo riservato esclusivamente ai vesco- vi, che però lo trascuravano facilmente per altre Diana degli Andalò Un’altra Lady D Affresco nella chiesa dell’eremo di Ronzano (Bologna) occupazioni. Diana rimase incantata dalla paro- la di Reginaldo e gli chiese di approfondire questa ventata di novità, portata da un frate che era professore di diritto a Parigi e a Bologna. Diana si appassiona talmente a questo “nuovo” ideale che decide di aiutare il nascente movi- mento dei frati domenicani, prodigandosi per ottenere il diritto di costruire un nuovo conven- to sulla proprietà appartenente al padre. Questi, dapprima, rifiutò; poi, grazie all’intercessione della figlia, concesse il diritto, cosa che non era riuscita neppure al cardinal Ugolino. A questo punto, entra in scena proprio il fondatore: Do- menico di Guzmán; così racconta la cronaca del monastero di Sant’Agnese: «Quando poi giunse a Bologna san Domenico, ella gli si affezionò molto e spesso s’intrattenne con lui conversando sulla salvezza della sua anima. Dopo breve tem- po ella fece i primi voti alla presenza sua, del professor Reginaldo e di altri frati». L’entrata vera e propria in vita religiosa non fu certamente facile perché la famiglia si oppose per i primi tempi, tanto che, quando Diana ten- tò di entrare nel monastero della Trinità di Ronzano, andò a riprendersela. Ma alla fine ce- dette, e la giovane riuscì a stabilirsi in quello stesso monastero, fino a quando Giordano di Sassonia, successore di san Domenico nel go- di A LBERTO F ABIO A MBROSIO

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