donne chiesa mondo - n. 58 - giugno 2017
DONNE CHIESA MONDO 24 DONNE CHIESA MONDO 25 segnamento è il canto che si ascolta ogni venerdì santo ma anche, se si ha fortuna nelle settimane precedenti, durante le prove, i preparati- vi, gli allestimenti. È un rituale e una rappresentazione, una forma di devozione religiosa e un’espressione d’identità collettiva. La devozio- ne assume molte forme. Alcune donne procedono in ginocchio fino alle immagini. Altre, dopo aver pregato, lasciano la Chiesa, cammi- nando all’indietro, senza mai dare le spalle all’altare. Una colla , ovve- ro un’indigena, curva e vestita di bianco, entra tenendo per mano un bambino con problemi di autismo. Gli chiede qualcosa in quechua, nervosa, il bambino non le risponde. Dall’altare inizia la messa, si drammatizza la passione a tre voci: con un prete nero, un parroco indigeno e una donna colla anziana. S’intensificano i canti, il fervore cresce. I canti di ogni doctrina sono in generale omofonici, le voci dal punto di vista armonico si muovo- no simultaneamente e seguono uno stesso ritmo, ma durante la setti- mana santa quello che si ascolta è un canto decisamente eterofonico: i suoni delle diverse doctrinas si sovrappongono, la trama musicale non segue una sola linea melodica. Tutte le doctrinas intonano con- temporaneamente ognuna il proprio canto, e il risultato è una varia- zione polifonica impazzita in cui molte voci parlano le une sulle al- tre, a volte sovrapponendosi, a volte alternandosi. Questo lamento acuto è la preghiera delle donne lloronas , le donne piangenti, che im- plorano Dio affinché la terra possa ospitare per sempre la diversità umana. Mentre le stelle di Yavi inghiottono le loro voci nell’immensi- tà della Puna. A destra, la Puna argentina A pagina 23, donne durante la celebrazione del venerdì santo a Yavi (foto di Marcelo Pisarro) al figlio che disubbidisce. Ma non c’è risposta, e il lamento viene in- ghiottito dall’immensità della Puna. Yavi si trova a 16 chilometri da La Quiaca, nella Puna, provincia di Jujuy, nell’Argentina settentrionale, proprio sulla linea di confine con la Bolivia, a più di 3500 metri sopra il livello del mare. E che Ya- vi sia a 16 chilometri da La Quiaca è una contingenza storica imba- stita dalle arbitrarietà dei tracciati geopolitici nella costruzione dei moderni stati nazionali; c’è stato un tempo, non molto remoto, in cui La Quiaca stava a 16 chilometri da Yavi. Il punto di riferimento era cioè Yavi, non La Quiaca. La linea tratteggiata che ha separato l’Ar- gentina dalla Bolivia ha lasciato Yavi nella zona limitrofa, all’estremo e lontano, là dove tutto resta talmente distante dai centri egemonici da sembrare dimenticato, abbandonato al suo destino. Di questa storia passata è testimone la piccola chiesa di San Fran- cesco. Le mura della struttura sono di adobe. Ha una sola navata e un coro sopra il portone d’ingresso; sulla destra c’è una cappella se- parata da un arco a tutto sesto. Il pulpito è scolpito in legno dorato; le dieci finestre superiori conservano le cornici di alabastro; l’altare è di oro e specchi, forse terminato nel 1707, anche se per la fondazione della chiesa s’ipotizzano altre date. Una scritta, ormai sbiadita, ac- canto al presbiterio, dice 1690, il che suggerirebbe che in quella data l’edificio era già completato. Da allora, ogni anno, durante la setti- mana santa, la chiesa si riempie di canti. Ogni gruppo di donne into- na il suo, con la propria tonalità. Si mescolano tutti in modo confuso e nondimeno le voci formano un solo lamento. In quel lamento pro- lungato, i motivi andini basati su scale pentatoniche si confondono con la qualità modale dei canti gregoriani. Una combinazione strana intercalata da preghiere a voce alta, con grande intensità. Jujuy è una provincia dove si vive un sincretismo molto particolare, frutto della ricchissima diversità culturale che definisce le donne del posto come fedeli cristiane che hanno profondi legami con secoli di conoscenze e credenze ereditate dai loro popoli originari. Il canto delle doctrinas di Yavi è un’usanza che risale da un lato a tradizioni musicali indigene e dall’altro al processo di colonizzazione musicale della regione da parte della Chiesa cattolica, in un momen- to impregnato dello spirito della Controriforma. Le doctrinas sono gruppi di persone che vengono dalle comunità agricole e pastorali dei dintorni di Yavi e nei loro canti, che imitano lamenti, si trova l’autentica forma di preghiera delle donne dell’altopiano. Pochi me- todi sono stati così utili per insegnare la dottrina cattolica come la musica, la cui efficacia fu dimostrata dal gesuita svizzero Martin Schmid nelle missioni della Chiquitania boliviana. Parte di quell’in-
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