donne chiesa mondo - n. 57 - maggio 2017
DONNE CHIESA MONDO 34 DONNE CHIESA MONDO 35 Simone, da parte sua, preferisce il calcolo, la prudente acquiescen- za: fare bella figura con Gesù senza infastidire i suoi amici farisei. La donna mostra il suo amore e la sua gratitudine verso Gesù utilizzan- do il linguaggio del corpo. Le risulta più facile esprimersi così che con un discorso preparato. Non ha bisogno di parole. Le bastano i suoi gesti di tenerezza: baciare i piedi di Gesù, bagnarli con le sue lacrime, asciugarli con i suoi capelli e ungerli con il suo profumo. Gesti gratuiti, non necessari, insoliti, se li si guarda con gli occhi del- la logica, della legge, degli strati sociali. Ma la tenerezza si rifiuta di rientrare nei parametri intellettuali, etici e sociali. La tenerezza non si apprende dalla legge ma dal cuore, non si valuta in base alla legge ma al perdono; non si spiega da fuori ma da dentro. Per questo a Si- mone manca la tenerezza. Come tanti altri, deve imparare a guardare con uno sguardo nuovo. Altrimenti non potrà mai sintonizzarsi con la dinamica inclusiva di Gesù. E che cosa fa Gesù? Qual è il suo atteggiamento di fronte alla donna? Anche Gesù va oltre le strutture oppressive e marginalizzanti della sua società per conferire alla donna tutta la dignità che Simone, rappresentante dei farisei, senza motivo le ha negato. Gesù accetta il suo amore e la sua gratitudine, riceve le sue carezze, aspira il suo profumo, la guarda in faccia, dialoga con lei, loda il suo gesto, per- dona i suoi peccati e le ridà la pace del cuore. La donna entra senza dignità né conforto nella casa del fariseo e ne esce nobilitata, ricono- sciuta, perdonata. L’atteggiamento inclusivo di Gesù è profondamen- te umano e liberatore: da un lato infrange tabù, abbatte frontiere, smonta pregiudizi, relativizza leggi, smaschera ingiustizie; dall’altro, genera vicinanza, relazione, dialogo, intimità e propizia l’incontro in- terpersonale autentico. Incontrare Gesù è sempre punto di partenza, finestra aperta sul futuro, stimolo di speranza. La donna del profumo non è l’unica esclusa che riceve l’abbraccio inclusivo di Gesù nel no- stro vangelo. Altri esclusi ed escluse — penso, per esempio, alla emor- roissa, al lebbroso grato e al cieco di Gerico — vivranno la stessa esperienza. Gesù congeda tutti con lo stesso elogio: «La tua fede ti ha salvato». La nostra storia è iniziata con un fariseo che invita Gesù a man- giare a casa sua e termina con un fariseo che scompare in silenzio dalla scena. La nostra storia è iniziata con una donna peccatrice pub- blica che entra nella casa del fariseo piangendo sconsolatamente e si conclude con una donna perdonata che abbandona il racconto con il cuore gonfio e traboccante di pace. Sono così gli incontri con Gesù. locutore, conservando al tempo stesso il filo della comunicazione in un momento di forte tensione. Gesù conclude il dialogo con una frase che riassume tutto il suo insegnamento. In caso Simone non lo avesse compreso del tutto, Ge- sù aggiunge: «Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti pec- cati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco» ( Luca 7, 47). Non sappiamo se la massima finale di Gesù ha convinto definitivamente Simone o se lo ha lasciato ancora più perplesso. Con essa Gesù lo sta invitando a uscire dal suo mondo chiuso, fatto di separazioni e di proibizioni, perché possa fruire della logica dell’amore, che in definitiva è la logica del perdono. Gesù non accusa direttamente Simone, ma di fatto lo include nella stessa cate- goria dei peccatori a cui appartiene la donna. Simone non lo sa, ma anche lui è peccatore, anche lui è debitore. Simone si ritiene puro, perfetto e santo; si considera un uomo dalla condotta irreprensibile. Ancora una volta Gesù ci sconcerta. Sconcertano le sue parole, i suoi gesti, i suoi silenzi. La donna del profumo entra in scena come emarginata, esclusa dal mondo sociale, dal sistema religioso, dal banchetto, dalla mensa, dal dialogo... Non ha nome, cultura, presti- gio, influenza, autorità, e probabilmente non dispone neppure di grandi risorse economiche. La donna del profumo ha solo il coraggio, l’audacia di sfidare le strutture più potenti della società del Entra in scena come emarginata Conduce la sua battaglia solo con la sua umanità e la sua tenerezza È una donna capace di molto amore disinteressato suo tempo. È sola. È peccatrice e lo sa. Gode di cattiva fama e lo sa. Non può contare su nessun gruppo di sostegno; e neppure la legge la protegge. Conduce la sua rischiosa battaglia solo con ciò che ha: la sua umanità e la sua tenerezza. È una donna forte, capace di mol- to amore disinteressato. E chi ama rischia per l’amato. Ed è quello che fa lei. Quel poco che ha lo mette a rischio per Gesù. Infrange le norme e si addentra in recinti a lei rigorosamente proibiti. Affronta gli sguardi accusatori degli invitati, sopporta il giudizio intransigente di Simone, l’umiliazione del disprezzo di tutti. Non cerca di giustifi- care con le parole il suo gesto estremamente ambiguo. Ha rischiato tutto.
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