donne chiesa mondo - n. 56 - aprile 2017

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 L A SANTA DEL MESE C artagine, V secolo. Giulia appar- tiene a una famiglia nobile, ma rovinata. Ha 15 anni e uno spirito libero, quando viene promessa in moglie a un vecchio ricco e odio- so. Supplica i genitori di risparmiarla, ma la pa- rola è data. Allora tenta la fuga. È bella. Sulla costa, viene rapita dai mercanti di schiavi. La caricano su un barcone, con altre prigioniere de- stinate ai postriboli. A bordo fame, frusta, lotta per il cibo, chi si ammala viene buttato a mare. Giulia trova un protettore: Himalk il marinaio, allegro e temibile, con una scintillante criniera bianca, e una mangusta arrotolata al collo come una sciarpa. Himalk non protegge solo Giulia. È sempre pronto ad aiutare le prigioniere, le di- fende dalle violenze della ciurma. E per questo sopporta le punizioni dei pirati, con una specie di luminoso orgoglio. Giulia vorrebbe scoprire il segreto della sua forza, ma specialmente della sua letizia. Lui le parla di Gesù. A lei che ha sempre considerato i cristiani una setta infida, l’uomo fa balenare una visione avventurosa. Le rivela che questa vita è solo apparente, quella vera sarà in cielo. E la morte non esiste, è la porta dell’eterno. Giulia si entusiasma del Van- gelo. Himalk la mette in guardia: la religione proibita chiede molto. Il coraggio non basta, ci vuole l’eroismo. Per esser degni del Cristo biso- gna essere giusti, a costo della vita. Lei si accen- de ancora di più: è proprio questo che la affa- scina, l’impraticabilità del Vangelo, la sfida estrema alla natura umana. Ama il tuo nemico, porgi l’altra guancia, di’ sempre il vero. Quale uomo è capace di tanto? Nessuno può raggiun- gere le pretese del ragazzo di Galilea — e pro- prio questo la seduce — che chiede l’irraggiungi- bile. Una notte, mentre tutti dormono, Himalk la battezza con l’acqua di mare. Una giovane schiava ha la febbre alta, i mari- nai vogliono buttarla ai pesci. Himalk cerca di impedirlo. Piomba in mezzo a loro, lotta — è cristiano ma mena dei gran cazzotti — viene so- Battezzata con acqua di mare praffatto, e gettato nell’acqua insieme alla mala- ta. Giulia lo vede scomparire fra le onde. La mangusta è rimasta a bordo. Giulia la raccoglie. Subito dopo scoppia una terribile tempesta che straccia le vele. La barca affonda, tutti annega- no. Si salva solo lei, attaccata a un relitto, con la mangusta al collo e la sua fede cristiana nuo- va nuova. Sulle coste della Corsica un pescatore la tira su sulla barca. Lui e sua moglie la terran- no come una figlia. Ora che ha imparato a ve- dere, Giulia vede il disegno della provvidenza: i pirati l’hanno salvata da un’altra schiavitù — an- che la sua famiglia voleva venderla — e nella traversata ha incontrato Himalk, che le ha dato Gesù. Adesso quest’isola selvaggia, con pochi approdi, dove nessuno potrà mai ritrovarla. Pensa al dispetto del promesso sposo, e anche se è cristiana, ride. È la sua allegria che la fa amare dai genitori adottivi, e la sua dolcezza. Dell’accoglienza li ripaga parlando loro del Vangelo. I due vogliono farsi cristiani. Giulia battezza anche loro con l’acqua di mare, in me- moria di Himalk. Un altro battesimo clandesti- no: anche lì Cristo è fuorilegge. Tutti sacrifica- no agli dei, chi li rinnega è punito con la morte. Ma i bonari abitanti di Nonza, quattro case a picco sul mare, non sono fanatici, e vogliono bene a Giulia. Per lei quella terra di pescatori e montanari, di castagni e mulini, di boschi, di fiumi, è liber- tà e meraviglia. A Cartagine non la facevano nemmeno uscire di casa. Ora si arrampica da sola nelle piste rischiose, con la mangusta al collo. Corse di mufloni, di cervi, cinghiali, ca- valli... voli di aquile, falchi... Per la prima volta conosce la neve. In ogni cosa Giulia vede la mano di Dio, e lo prega a suo modo: «Signore, io temo che tu abbia fatto il mondo troppo bel- lo, quest’anno». Il disegno si precisa: il naufragio l’ha portata lì perché diffonda il Vangelo fra quella gente semplice e forte. Non con le parole. Non mira a convertirli. Il modo di raccontare Gesù, sarà di B ARBARA A LBERTI

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