donne chiesa mondo - n. 55 - marzo 2017

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 U NO SGUARDO STORICO di L UCETTA S CARAFFIA D onne fra cattolici e protestanti A lungo nella tradizione cristiana si è pensato che fosse più facile irre- tire nell’eresia le donne piuttosto che gli uomini, e proprio per questo molti cattolici cercarono di screditare la causa protestante collegando- la alla debolezza della donna. Ma veramente la Riforma attirò le donne cattoliche più degli uomini? E veramente queste ultime trova- rono nelle confessioni protestanti la possibilità di partecipare più atti- vamente alla vita religiosa della loro comunità, e magari anche acces- so a condizioni di vita migliori? Oggi, di fronte all’evidenza dell’apertura del ministero alle donne all’interno di tutte le denomi- nazioni riformate, siamo portati a dare una risposta positiva, e quindi il mondo protestante appare come più aperto e rispettoso delle don- ne di quello cattolico. Ma è proprio vero? E soprattutto è sempre sta- to così? In un saggio famoso — Donne di città e mutamento religioso — la sto- rica ebrea Natalie Zemon Davis cerca di rispondere a queste doman- de con una ricerca puntuale sulla Francia ugonotta di fine Cinque- cento. Prima della Riforma, quasi tutte le donne prendevano parte, in vari modi, alle attività economiche della città, anche se la loro vita era in gran parte assorbita dal compito biologico di procreare. La lo- ro partecipazione alla vita pubblica, però, era scarsa o nulla, e il loro DONNE CHIESA MONDO Mensiledell’OsservatoreRomano acuradi L UCETTA S CARAFFIA In redazione G IULIA G ALEOTTI S ILVINA P ÉREZ Comitatodi redazione C ATHERINE A UBIN M ARIELLA B ALDUZZI A NNA F OA R ITA M BOSHU K ONGO M ARGHERITA P ELAJA Progettografico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va perabbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va Lucas Cranach il Giovane «Predica di Martin Lutero» (particolare) L’anniversario della decisione di Lutero, che cinquecento anni fa ha dato inizio alla separazione fra protestanti e cattolici, può essere af- frontato da diversi punti di vista. Certamente quello che a noi inte- ressa di più, cioè il confronto fra donne appartenenti alle diverse Chiese nate dalla riforma e donne appartenenti alla Chiesa cattolica, apre uno dei fronti più conflittuali, e quindi più interessanti: quello del sacerdozio femminile. Tutte le Chiese e le comunità ecclesiali protestanti, infatti, hanno aperto alle donne l’accesso ai vari gradi di sacerdozio o al ruolo pastorale, e discutono i propri progetti di futu- ro in riunioni in cui la presenza femminile non manca mai, in totale contrasto con quanto avviene nella Chiesa cattolica. Una delle prime domande che ci si deve porre è se questa differenza nasce dal diverso atteggiamento che protestanti e cattolici hanno assunto di fronte alla modernità, che ha visto i protestanti accogliere cambiamenti che per i cattolici non erano considerati accettabili (per esempio di fronte al controllo delle nascite, o al matrimonio omosessuale) oppure non sia radicato in più sostanziali e profonde svolte teologiche. La felice col- laborazione che, dopo il concilio Vaticano II , si è aperta fra studiose di esegesi biblica e teologhe cattoliche e protestanti, in una comune ricerca — o in un certo senso anche riscoperta — del ruolo della don- na nella tradizione cristiana, ci porta a pensare che la questione sia più profonda e i che nodi da sciogliere, sostanziali, richiedano un la- voro ecumenico. E di questo le donne sono pienamente consapevoli. Quello fra le donne è stato infatti, in questi ultimi decenni, un ecumenismo non di dichiarazioni e di commissioni, ma di sostanza: collaborazioni e confronti intellettuali, di alto livello, ma anche lavo- ro insieme in difesa delle donne oppresse e in pericolo. Insieme in- fatti protestanti e cattoliche sono impegnate per salvare dalla schiavi- tù le giovani cristiane e indù rapite in Pakistan, le donne violentate come prede di guerra in Africa, le immigrate che arrivano umiliate e distrutte in Europa. Con una differenza su cui riflettiamo nel nostro mensile: che le donne cattoliche impegnate in queste battaglie sono molto più numerose e organizzate, anche se il loro impegno resta in- visibile. ( lucetta scaraffia ) L’ EDITORIALE

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