donne chiesa mondo - n. 49 - settembre 2016

DONNE CHIESA MONDO 20 DONNE CHIESA MONDO 21 radicate nella costituzione biologica dei sessi sarebbero per questo categorie universali e naturali. Il determinismo biologico ha implica- zioni molto serie: potrebbe giustificare ad esempio il ricorso a cate- gorie come quella di gerarchie sessuali, ed è per questo che occorre molta cautela nel valutare dati scientifici che si propongano come fondamento e spiegazione monocausale delle differenze tra uomini e donne. Alla luce delle nuove scoperte si è così tornati a studiare il cervel- lo: una controversia ancora attuale verte sul possibile dimorfismo tra cervello maschile e femminile, e cioè sulla possibilità che esista un dualismo delle strutture cerebrali legato al sesso, dualismo sul quale si instaurerebbe una configurazione psicologica sesso-specifica. Un esempio sono le ricerche sul corpo calloso, una struttura cerebrale che è stata a lungo studiata in quanto elemento in grado di spiegare le differenze tra maschi e femmine nel comportamento e nelle capaci- tà cognitive. In un articolo pubblicato nel 2015, Sex beyond the genitalia: The hu- man brain mosaic , gli autori hanno affrontato la questione del funzio- namento del cervello nei due sessi quantificando le differenze struttu- rali nei cervelli di un elevato campione di soggetti attraverso i dati di risonanza magnetica. I risultati ottenuti mostrano che i cervelli uma- ni non appartengono a due classi, “maschile” e “femminile”, ma che le differenze legate al sesso sono descrivibili come un mosaico di ca- ratteri, alcuni più frequenti nelle donne, altri più diffusi negli uomi- ni, altri ancora ugualmente espressi. Di nuovo, nessuna risposta certa e univoca. La visione biologica delle differenze sessuali è dunque cambiata nel tempo, seguendo le teorie e le ideologie dominanti in ogni conte- sto storico, e gli interessi della ricerca medica. Per individuare e defi- La visione biologica delle differenze sessuali è cambiata nel tempo Seguendo le teorie e le ideologie dominanti in ogni contesto storico e gli interessi della ricerca medica sono fuggite dal Sud Sudan. Il dato è stato reso noto dalle Nazioni Unite, precisando che l’85 per cento dei 52000 rifugiati in Uganda sono donne e bambini. Quando il velo lo porta il maschio A lanciare la protesta del velo è stata Masih Alineja, un’attivista e giornalista iraniana che vive a New York. Tutto è nato da una campagna televisiva nella quale venivano denigrate, perché lascive e immorali, le donne senza velo. Così in Iran molti uomini hanno deciso di indossare per un giorno il velo, diventato obbligatorio per le donne dopo la rivoluzione islamica del 1979. Una vera e propria manifestazione di protesta contro i soprusi compiuti da parte della “polizia morale” che in tutto il Paese non esita a punire, con multe o il carcere, chi non nasconde adeguatamente il capo sotto l’hijab. L’hashtag #MenInHijab in pochi minuti ha raggiunto ogni angolo del mondo. nire l’essenza della differenza sessuale sono stati chiamati in causa gli organi riproduttivi, il colore e la densità del sangue, la grandezza e la lateralizzazione del cervello, gli ormoni. Oggi, in società “avanzate” in cui il concetto maschile/femminile è fluido e controverso, il lin- guaggio della genomica è quello preferito per spiegare e descrivere le differenze di sesso e genere. Ma rimane aperta la domanda su quanto queste differenze, diverse da quelle legate alla riproduzione o sotto l’influenza degli ormoni sessuali, siano radicate nella biologia e quali ne siano i determinanti biologici. La forza di questa domanda sta nell’autorità che si riconosce al metodo scientifico di fornire risposte obiettive: differenze che fossero James Tissot, caricatura di Charles Darwin per la rivista «Vanity Fair» (1871) >> 19

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==