donne chiesa mondo - n. 47 - giugno 2016

DONNE CHIESA MONDO 6 DONNE CHIESA MONDO 7 sono 540 e quando crescono vanno in altri istituti. La loro condizio- ne è penosa, una volta consegnati i bambini non possono più essere riportati a casa. La tentazione per le mamme è di lasciare là il loro bimbo. Alcune disabilità nascono dalla povertà: per mancanza di sol- di una mamma non ha potuto subire il cesareo e il bimbo ha subito traumi al parto; un papà aveva la tbc e ha custodito i figli mentre la mamma andava al lavoro ed essi hanno preso la tbc al cervello... Qual è l’eco della Casa degli angeli? Stupisce il fatto che da scuole e università del Paese dei giovani vengano a trovarci. Una signora, ragioniera di banca, viene ogni set- timana per tenere i conti. E da quando la casa è aperta, più di cento- trenta volontari italiani sono arrivati, a loro spese. Superando lo sco- glio della lingua, le mamme si sono abituate a una comunicazione d’amore che diventa conoscenza reciproca. I volontari si prendono cura dei bimbi e le mamme almeno un pochino si riposano. Anche per i volontari è un momento di incontro con il Vangelo: vedono l’amore di Dio in queste mamme, nonostante l’esperienza buddista. Come si svolge una giornata-tipo alla casa? Ci si alza alle 6. Le mamme fanno il bagnetto ai bimbi, anche a quelli che non sono i loro. Poi, alle 8 e 30, li accompagnano con la carrozzella per la colazione. Chi deve accompagnare il bimbo all’ospedale è già partita. Poi preghiamo l’Angelus e leggiamo il van- gelo del giorno. All’inizio lo spiegavo, ora che il linguaggio è cono- sciuto basta un momento di silenzio, dopodiché ogni mamma può dire un pensiero. L’incontro dura una mezzora, parlano quasi tutte. Comincia poi la fisioterapia, uno a uno, fino alle 10. Tutte le mamme sanno fare tutto a tutti, dalla fisioterapia alla cucina. Dalle 10 alle 11, merendina e mezz’ora di gioco insieme (pittura, bowling...). A mezzogiorno, altra fisioterapia. Intanto si prepara da mangiare. Alle 12.30 metà delle mamme mangiano, poi le altre, a tur- no, per accudire i bimbi. Alle 13.30 arrivo e ci fermiamo per la preghiera del pomeriggio. Stiamo leggendo la Bibbia, ora siamo ai Profeti. Do un’indicazione per aiutare a capire come queste cose hanno a che fare con la vita. Dalle 14.30 alle 15.30, ancora fisioterapia, poi la merendina. Quindi facciamo pulizie della casa e un secondo bagno ai bambini. Verso le 17 si va verso il refettorio per il pasto serale. Alle 17.30 le mamme tor- nano a casa, dopo aver lasciato tutto pulito. Alla domenica non c’è A pagina 6, Marc Chagall, «La mère à la robe rouge» (1965-68) e suor Angela Bertelli con un ospite della Casa degli angeli Angela Bertelli, missionaria di Maria, saveriana, dopo aver vissuto in Sierra Leone, è da anni presente in Thailandia, alla periferia di Bangkok. Qui è nata nel 2008 la Casa degli angeli, per i bambini disabili e le loro mamme. Oggi nella casa vivono quindici bambini, di cui cinque abbandonati, uno orfano, quattro che hanno solo la mamma. Ci sono poi cinque bimbi che vengono durante il giorno, hanno mamma e papà, ma con seri problemi familiari. Circa tredici mamme vivono con i bimbi nel centro durante il giorno. Tra esse c’è amicizia; a volte si scontrano o si mostrano gelose, anche per le storie sofferte che portano dentro; a volte c’è tensione fra buddiste e cristiane, poi si perdonano. Imparano a fidarsi l’una dell’altra giorno per giorno. Sperimentano di non essere più isolate, discriminate, ma di essere insieme. Accade così un assurdo per la civiltà thai: che un bimbo disabile diventi la via che ti conduce a Dio. Quattro mamme, che non hanno marito, sono presenti in permanenza, un’altra viene per la notte. Diamo loro un compenso economico per il servizio che svolgono non solo per i loro bimbi ma anche per quelli abbandonati. L’esperienza di Angela è raccontata in un libro: Maria Angela Bertelli, La casa degli angeli , Itaca, Castel Bolognese, 2015 (itacalibri.it ). La Casa degli angeli

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