Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
CONSIDERAZIONI SULLA NATURA DELLA TEORIA DELLE AREE DEPRESSE 87 Ma in attesa di ciò non resta che la sconsolante, ed anzi tragica, .constatazione che ad una delle più gravi e prementi realtà del mondo :attuale (le aree depresse ed arretrate) non corrisponde l'esistenza, non già di un corpo definito e sperimentato di provvedimenti, ma neppure ,<liun luogo e di un metodo adeguati per lo studio e la comprensione .di tale realtà. 3. Nonostante la chiara percezione della insufficienza e della insi– ,curezza delle basi e degli strumenti concettuali a disposizione, appare possibile il tentativo di individuare il terreno specifico su cui si debba sviluppare lo studio dell'area depressa. In effetti proprio la considerazione dei dati analitici raccolti sulla situazione delle varie aree depresse dagli studi in argomento, consen'te -di avanzare l'ipotesi, che qui si assume come ipotesi fondamentale di lavoro e che si tenterà di confermare nel seguito del discorso. Secondo tale ipotesi - da accogliere come una prima approssima– zione alla realtà - la situazione dell'area depressa è caratterizzata dal– l'inadeguatezza del sistema istituzionale dato (istituzioni pubbliche e ,del diritto privato) e dell'attività di governo che vi corrisponde a garan– Jire in ogni momento, nell'area considerata, uno sviluppo del sistema economico (produzione, scambio, consumo) corrispondente al livello più avanzato che via via raggiungono nel mondo la tecnica, l'attrez- zatura e l'organizzazione 21 • · È da notare che, se questa ipotesi fosse esatta, apparirebbe chiara– ramente come la depressione economica sia necessariamente conse– guente e partecipante di una crisi più generale delle regole fondamen– tali, dell'ordinamento della società. E una crisi strutturale del sistema -sociale, si pone, a sua volta, come manifestazione di crisi anche delle concezioni generali (ideologia) che ispirano le sue istituzioni 22 • 21 Mi rendo conto che la formulazione qui adottata può essere non completamente ,e~atta o almeno non sufficiente ad esprimere tutta la realtà in riferimento alla quale si -può parlare di inadeguatezza del sistema istituzionale. Occorrerebbe, per esempio, par– lare della inadeguatezza rispetto alla vita del sistema culturale della società. Ma la formulazione usata sembra abbastanza comprensiva ai fini del presente studio, mentre, d'altra parte essa rappresenta l'apertura e non certo la conclusione di un discorso di quella scienza della società di cui ho testé indicato l'ancora insufficiente chiarezza e -sviluppo. 22 Si intravvede qui un possibile ampliamento di visuale degli studi sulle « resi– -stenze istituzionali » alle combinazioni produttive. Si veda in proposito l'interessante stu– <lio di A. B. WoLFE, <e Full utilization », Equilibrum, and the expansion of production, -pubblicato da The Quarterly Journal of Economics, Volume LXV, numero .4, ago-· -sto 1940, parte I, pagg. 539-565 e rrprodotto in Readings in the Socia! Contro! of In- ·BibliotecaGino Bianco
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