Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

CONSIDERAZIONI SULL.\ NATURA DELLA TEORIA DELLE AREE DEPRESSE 81 dello sviluppo delle aree depresse si interessa.no il Fondo Monetario Internazionale 10 e la Export Import Bank 11 • Ora però, di fronte a tanta insistenza di propositi, e a così grande spiega.mento di disposizioni e provvidenze, è da osservare che i risultati sono finora scarsi e l'incertezza è grande sugli orienta.menti da prendere per superare la lentezza, la viscosità, la povertà di risultati che i governi e gli enti internazionali incontrano nella loro azione 12 • Così almeno se si prescinde dalla considerazione dei risultati ottenuti dai piani di sviluppo economico dei paesi dell'Est europeo e dell'URSS. A tale proposito però è da osservare che la fisionomia particolare che ha assunto in questi paesi l'intervento antidepressione e di sviluppo, ponendosi come radicale trasformazione economica, organizzativa e istituzionale del sistema produttivo e del mercato, pone la discussione su tutt'altre basi. Cosicché, almeno in prima istanza, è bene tener di– stinta dalle altre l'esperienza dei paesi a economia pianificata, la quale semmai dovrà usarsi come termine di paragone e come diversa via di comprensione della realtà che qui si esamina. II 1. Ritengo che per procedere sul cammino prescelto sia opportuno tentare di chiarire, in primo luogo, a quale campo della scienza appar– tenga lo studio delle aree depresse e quali caratteristiche e portata abbia lo studio fin qui generalmente condotto. 10 V. U. SACCHETTI, Bretton Woods ecc. citato. 11 L'Export-Import ·Bank oltre a concedere direttamente prestiti (ne ha concessi a quindici paesi sottosviluppati nei tre anni fiscali 1948-1950 per 196,3 milioni di dollari al lordo dei rimbors~) è interessata, secondo le proposte del presidente Truman, alla concessione delle garanzie per gli investimenti americani nelle aree arretrate che dovreb– bero svilupparsi in connessione con l'attuazione del « IV Punto ». 12 Tale lentezza e difficoltà di orientamento e di realizzazione appare evidente solo che ~i consideri la scarsità dei prestiti concessi dalla Banca Mondiale (v. nota 9) e la lentezza con cui si procede alla definizione pratica e all'avvio di attuazione del programma contenuto nel « IV Punto ». Solo nel giugno 1950, a un anno e mezzo dal messaggio presidenziale, è stato ap– provato dal Congresso - nell'ambito del Foreign Economie Assistance Act of 1950 - l'Act for lnternational Development che istituisce un 'Advisory Board e autorizza, a tutto il giugno 1951, una spesa di 35 milioni di dollari. A proposito delle difficoltà di realizzazione del « IV Punto» è interessante ricor– dare il pensiero espresso da note personalità americane, tra cui William Thol'p, che l'applicazione del programma di assistenza tecnica potrebbe produrre nei paesi benefi– ciari modificazioni economiche e politiche tali da sconvolgere le loro istituzioni e i loro i:ostumi. Queste considerazioni hanno creato inquietudini di vario genere anche nei pafsi europei detentori di colonie. Biblioteca Gino Bianco

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