Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
Bi 30 MARIO MOTTA ad ammettere una seconda realtà, una res extensa, obbediente a leggi che non sono le sue e che le scienze naturali ritrovano, e con ciò l'esi– genza di una unità trascendente che insieme le abbracci» 22 , ecc. ecc. Riassumendo sommariamente quanto precede si può dunque con– cludere in questi termini: in tanto l'affermazione del carattere spiri– tuale della storia e l'affermazione del carattere filosofico della storiogra– fia pretendono di vincere in modo definitivo la metafisica, in quanto si pongono come superamento simultaneo e del materialismo e dello scientismo: ossia - ripeto - e dell'arbitraria considerazione della ma– teria come soggetto reale della storia e dell'arbitraria intrusione di un. qualsivoglia atteggiamento scientifico nel campo della conoscenza stori– ca (che è poi « tutta la conoscenza», così come la storia è tutta la real– tà). Il significato profondo e specifico del pensiero sistematico del Cro– ce, in quanto storicismo assoluto, è appunto qui. Non resta ora che confrontare questo pensiero col pensiero di Marx per veder scaturire quasi automaticamente la soluzione del problema che ci interessa. Che cosa sia essenzialmente il marxismo, infatti, si è già detto : esso è una riduzione assoluta della storia a materialità, al materialmente determinato; e quindi, dal punto di vista logico o del discorso, della conoscenza della storia a una conoscenza che non può non essere quel– la scientifica, sebbene si tratti di una conoscenza scientifica necessaria– mente carica, data l'assolutezza del suo soggetto, di una portata filo– sofica. Orbene è chiaro che, così come il crocismo deve apparire a un simile pensiero una « filosofia speculativa » sostanzialmente suscettibile di tutte le critiche di cui è suscettibile l'hegelismo e al pari di quello dunque meritevole di essere respinta, allo stesso modo il pensiero del Croce, nell'atto in cui giudica il marxismo « per ciò che esso è stori– camente e integralmente», deve respingerlo, e deve respingerlo appunto come, a un tempo, materialiJtico, scientistico e metafisico. Come materialistico, quando lo considera dal punto di vista onto– logico, in ciò che esso afferma della costituzione essenziale della realtà. Come scientistico, quando lo considera dal punto di vista logico, in ciò– che esso afferma della costituzione essenziale· del discorso. Come meta– fisico e anzi teologico infine quando lo considera da un punto di vista. 22 idem p. 16. eca Gino Bianco
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