Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

CROCE E MARX 27 eguale plausibilità teoretica ma addirittura - dato il suo carattere di giudizio critico complessivo - una specifica priorità logica 17 • Ciò vuol dir~ che per trovare le ragioni di entrambe è proprio da essa che, nonostante le apparenze, si deve partire. III Procediamo pertanto in questo senso e, a tale scopo, chiediamoci quale sia il significato essenziale, dal punto di vista intrinseco cioè filosofico, del pensiero sistematico del Croce (« Spiritualismo assoluto»). Si tratta anche qui di una domanda che, per la solita ragione, il marxi– smo rigoroso non può porsi. Se è vero quel che precede tuttavia essa non può non avere, ai fini della nostra ricerca, un valore decisivo. Lo «spiritualismo» o « storicismo assoluto» si basa su due propo– sizioni fondamentali, che nelle intenzioni del Croce fanno tutt'uno ma -che possono e quindi debbono, per la necessità stessa del ragionamento, venire distinte. La prima afferma che la realtà non è che storia, e che la storia è , spirito. La seconda che la conoscenza della realtà è filosofia dello spirito e quindi, per l'asserita identità di spirito e storia, « pensiero storico o storiogtafia ». La provenienza di questa concezione dalla matrice comune - hege– liana - di tutto lo storicismo, è evidente. Quel che in essa vi è di pro– prio però è il contrasto in cui il suo autore la colloca verso ogni forma di metafisica e in primo luogo, siccome per Croce metafisica significa essenzialmente «dualismo», verso lo stesso pensiero di Hegel, o meglio 17 Che a questa priorità logica corrisponda anche, in qualche modo, una priorità cro– nologica, lo dimostra ciò che il Croce dice in « Come nacque e come morì », là dove scrive che egli si decise ad enunciare la sua interpretazione revisionistica dopo che il materialismo storico gli si era dimostrato « doppiamente fallace e come materialistico e come concezione del corso storico secondo un disegno predeterminato ». Non c'è dunque nessuna parados– salità nel voler spiegare a partire dalla posizione che è stata esplicitata in seguito la posi– zione che l'ha preceduta, anziché fare il contrario come si è per lo più tentato fino ad ora. È un fatto del resto che già nel 1896 il Croce aveva pronte, sia pure in stato germi– nale e appena abbozzate, le categorie che potevano consentirgli di giudicare il marxismo nei termini in cui lo ha poi giudicato a elaborazione compiuta del suo sistema. Si legga a tale proP.osito la sua prima memoria su « La Storia ridotta sotto il concetto generale dell'Arte» (1893), in cui l'opposizione al naturalismo e alla logica «classificatoria» è già più che esplicita. BibliotecaGino Bianco

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