Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

DOCUMENTI 173 3) Nel corso della dimostrazione ddla sua tesi che un feudalesimo internament~ stabile poté essere disintegrato solo dall'urto di forze esterne 5 - il commercio e i mercati - Sweezy presenta le mie idee come se esse consistessero nell'affermazione che il declino del feudalesimo fu determinato solo dal lavoro di forze interne e che lo sviluppo del commercio non ebbe nulla a che fare con il processo in questione. Sembra che egli possa am– mettere l'esistenza o di conflitti interni o di forze esterne. Ma questa è .evidentemente un'impostazione troppo semplice, addirittura meccanica. Io vedo il processo come l'effetto di un'interazione delle due forze; sebbene .sia vero che io abbia, posto l'accento principalmente sulle contraddizioni interne; e ciò perché mi sembra che queste opererebbero in ogni caso (anche se per periodi di tempo del tutto differenti), e perché esse determinano la forma particolare e la direzione degli: effetti che possono essere provocati dalle influenze esterne. Non nego affatto che lo sviluppo dei mercati cit– tadini e del commercio ebbero una funzione importante nell'accelerare la di– sintegrazione del vecchio modo di produzione; ciò che io sostengo è che il commercio esercitò la sua influenza nella misura in cui accentuò i con– flitti interni al vecchio modo di produzione. Per esempio (come ho rilevato in molti punti dei miei Studies, per es., pp. 60-62 e 253 segg.) lo sviluppo del commercio accelerò il processo di differenziazione sociale, creando, da un lato, una classe di kulak e, dall'altro lato, un semi-proletariato. Inoltre, ,come Sweezy sottolinea, le città agirono come calamite per i servi fuggiaschi. Non mi sono occupato del problema di stabilire se questa fuga di servi fu dovuta più all'attrazione di queste città (e, alternativamente, in alcune parti d'Europa, all'attrattiva esercitata dalla terra libera) o alla forza cen– trifuga dello sfruttamento feudale. Evidentemente furono in gioco ambedue gli elementi, in gradi diversi a seconda dei periodi e delle località. Ma gli -effetti specifici che ebbe tale fuga sono da imputarsi al carattere particolare dei rapporti tra il servo e lo sfruttatore feudale 6 • Non posso perciò essere d'accordo sul fatto che mi si attribuiscano tesi che consistono nel « mostrare che il crescente bisogno di reddito da parte della classe feudale dominante e la fuga dei servi dalla terra possono essere Il Il suo riferimento agli « sviluppi storici che in effetti possono essere spiegati solo -come determinati da cause esterne al sistema» non ci lascia dubbi sul fatto che sia -questa la sua opinione. 6 Tra parentisi, sono perfettamente d'accordo sull'importante considerazione sulla quale Sweezy insiste, che cioè l'importanza di questo ,fenomeno non sta tanto nella entità della fuga verso le città, quanto nella minaccia stessa di questa fuga (accompa– gnata forse da movimenti effettivi poco più che insignificanti), la quale poteva essere un motivo sufficiente a spingere i signori a fare concessioni che indebolivano seriamente il feudalesimo. BibliotecaGino Bianco

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