Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
DOCUMENTI 169 cumulazione ongmaria furono realizzati o venduti (almeno in parte) allo scopo di rendere possibile un effettivo investimento nella· produzione indu– striale - cioè avvenne una vendita degli oggetti originari dell'accumula– zione - in modo che, con i proventi di tale vendita, fosse possibile acqui– starè (o far nascere) macchinario tessile, edifici di fabbriche, fonderie di fer.ro, materie prime e forza-lavoro» (p. 183). Per quanto posso vedere, Dobb non offre akuna, prova dell'esistenza di tale fase di realizzo. E ciò non mi sorprende perché mi sembra abbastanza chiaro che non esistono ragioni per supporre che tale fase debba essere esi– stita o sia effettivamente esistita. Come lo stesso Dobb dice chiaramente, le attività acquistate e concentrate in poche mani durante la fase dell'acquisto erano di vario tipo: terre, titoli di credito e metalli preziosi; in altre parole attività liquide e illiquide. Egli riconosce anche che questo fu il periodo durante il quale la borghesia sviluppò le strutture bancarie e creditizie allo scopo di convertire le sue attività illiquide (specialmente i titoli di debito pubblico) in attività liquide. In tali circostanze è impossibile vedere quali urgenti necessità avrebbe dovuto avere la borghesia di vendere allo scopo di realizzare capitale per investimenti industriali. Inoltre è impossibile vedere quale classe avrebbe potuto acquistare attività dalla borghesia in modo da fornire ad essa dei fondi liquidi. Naturalmente ciò non vuol dire che non siano esistiti, membri singoli della borghesia che non potessero vendere ed effettivamente non vendessero, attività ad altri membri della stessa classe o a membri di altre classi, allo scopo di fornirsi di fondi per investimenti in– dustriali, ma certamente non c'era alcuna altra classe aUa quale la borghesia nel suo complesso potesse vendere attività in questo periodo dello sviluppo capitalistico. Effettivamente Dobb, a parte il fatto che sostiene la necessità e l'im– l •ortanza della fase di realizzo, fa di essa ben piccolo uso. Quando egli im– prende ad analizzare le necessa,rieprecondizioni dell'investimento industriale, mostra che il necessario complemento all'acquisizione da parte della bor– ghesia non fu il realizzo da parte della borghesia stessa, ma la rottura del vecchio sistema di produzione e specialmente lo spodestamento di un nu– mero di lavoratori della terra sufficiente a formare una classe desiderosa di lavora-re per un salario. Questo è certamente giusto, e posso solo ramma– ricarmi del fatto che la continua insistenza di Dobb suU'importanza della fase di realizzo possa distogliere l'attenzione di alcuni lettori dalla sua ec– cellente trattazione dei problemi essenziali del periodo dell'accumulazione originaria. PA UL M. SwEEZY BibliotecaGino Bianco
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