Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
166 DOCUMENTI di da "servire storicamente come forma. di transizione", ma divenendo spesso "un ostacolo al vero modo capitalistico di produzione e decadendo con lo sviluppo di quest'ultimo"» 27 • Dobb insiste molto sul primo di questi due modi. A p. 128 egli scrive: « Sebbene l'aumentato interesse mostrato da parti del capitale commerciale al controllo della p~oduzione - in modo da sviluppare ciò che può essere chiamato un sistema deliberatamente ideato di "sfruttamento attraverso il commercio" ~ preparasse la via a questo risultato finale [vale a dire la sottomissione della produzione al genuino controllo capitalistico J, e potesse in alcuni casi anche raggiungerlo, tuttavia sembra che generalmente questo stadio finale, come Marx sottolineò, sia dipeso dalla nascita,, dai ranghi dei produttori stessi, di un elemento capitalistico, semi-industriale e semi-com– merciale, che cominciò a sottomettere e ad organizzare proprio quelle cate– gorie di produttori, dalle quali era recentemente nato ». E an::ora: t< L'inizio del secolo XVII fu testimone degli inizi di un importante spostamento del centro di gravità: il crescente predominio di una classe di mercanti-datori di lavoro, che nasceva dai ranghi di quegli stessi artigiani, che erano stati tradizionalmente legati alle grandi corporazioni - il pro– cesso che Marx descrisse come "il modo realmente rivoluzionario"» (p. 134). E in seguito, dopo una lunga analisi della incapacità della produzione capitalistica, malrgrado i promettenti· inizi, di svilupparsi in certe zone del continente, Dobb dice: « Quando viene vista aUa luce di uno studio comparato dello sviluppo .capitalistico, la tesi di Ma·rx secondo la quale, in questa fase, la nascita di una classe di capitalisti industriali dai ranghi dei produttori stessi è la con– dizione di qualsiasi trasformaizione rivoluzionaria della produzione, comin– cia ad acquistare un'importanza centrale» (p. 161). È tuttavia degno di nota che Dobb ammetta che « i particolari di questo processo non sono affatto chiari, e vi è una ben scarsa documentazione che ad esso si riferisca» (p. 134). In effetti la scarsezza di tale documentazione, sia pure di ca-rattere indiretto, sembra giustificare le parole di un recensore, il quale è stato costretto a notare che « sarebbe stato desiderabile poter do– cumentare di più l'opinione, derivata da Marx, che la trasformazione real– mente rivoluzionaria della produzione e la rottura del controllo del capitale commerciale sulla produzione siano stati portati ad effetto da uomini venuti fuori dai ranghi degli ex-artigiani» 28 • 2 7 Dobb, p. 123. Le citazioni interne sono tratte dal Capitale, Ili, p. 393 segg. 28 Perez Zagorin in Science and Socicty, XII (1948), p. 280 segg. BibliotecaGino Bianco
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