Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

156 DOCUMENTI feudale adottano nella· loro attiviità economica quello che oggi dovremmo chiamare l'atteggiamento da uomini d'affari. Dato che gli uomini d'affari hanno sempre bisogno di maggior reddito, noi possiamo così spiegare in parte il crescente bisogno di maggiori redditi presso la classe dominante, su cui, come vedemmo, Dobb insiste tanto nel rendere ragione del declino del feudalesimo. In terzo luogo, e non è meno importante, sta l'evoluzione dei gusti della classe dominante feudale. Secondo la descrizione di questo fenomeno fatta da Pirenne, « in qualsiasi direzione si sviluppasse, i,l commercio su– scitava il desiderio dei nuovi articoli, di consumo che esso portava con sé. Come sempre avviene, l'aristocrazia desirderava circondarsi del lusso o per lo meno degli agi che si confacevano al, suo rango sociale. Salta subito agli occhi ad esempio, quando si confronta la vita di un cavaliere nell'XI secolo con quella di un suo pari nel XII, come le spese per il vitto, per il vestiario, per il mobilio domestico, soprattutto, per le armi crebbero fra i due periodi» 13 • Qui noi abbiamo quella che è forse la chiave del bi,. sogno di maggior reddito della classe dominante feudale nel basso me– dioevo. Infine il sorgere delle città, centri e sorgenti dell'economia di scambio, dischiuse alla popolazione servile delle cam,pagne la prospettiva di una vita più libera e migliore. Questa fu senza dubbio la causa principale della fuga dalla terra da Dobb giustamente considerata uno dei fattori decisivi della caduta del feudalesimo. Indubbiamente il sorgere dell'economia di scambio esercitò altri effetti sull'antico ordine; ma io ritengo che i quattro sopra ricordati furono suf– ficientemente diffusi e potenti per minare alla base il preesistente sistema di produzione. La superiore efficienza di una produzione più altamente spe– cializzata, i maggiori guadagni ottenibili con una produzione per il mer– sul lavoratore dalla vita cittadina: questi fattori fecero sì che la vittoria cato anziché per il consumo immediato, la maggiore attrattiva esercitata definitiva del ~uovo sistema, non appena questo fu capace di reggersi da sé, non fu più che una questione di tempo. Ma il trionfo dell'economia di scambio non implica necessariamente la fine della servitù o dell'agricoltura feudale. L'economia di scambio è compatibile con la schiavitù, la servitù, il la– voro indipendente a carattere artigiano o il lavoro salariato. La storia è ricca di esempi di produzione per il mercato mediante tutti questi tipi di i~ I bid. p. 8. BibliotecaGino Bianco

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