Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
DOCUMENTI 155 questo processo le transazioni di coloro che commerciavano a grand'i, di– stanze, da cui trassero origine i centri commerciali, perdettero la loro im– portanza essenziale e probabilmente nellai maggioranza dei casi passarono ad occupare un posto secondario nelle economie cittadine. Vediamo così come il commercio a grandi distanze poté essere una forza creatrice la quale generò un sistema di produzione per lo scambio cbesistente con l'antico sistema feudale di produzione per il consumo 11 • Una volta giustapposti questi due sistemi incominciarono naturalmente ad influenzarsi reciprocamente. Esaminiamo alcuni degli influssi esercitati dal– l'economia di scambio sull'economia di consumo. Anzitutto, e forse è questo il fatto più importante, l'inefficienza del– l'organizzazione della produzione nel feudo - che probabilmente nessuno riconobbe o per lo meno, rilevò sin tanto che non comparvero forme ri– vali - si manifestò orma.i chiaramente di fronte a un sistema più razio– nale di specializzazione e diivisione del lavoro. I manufatti potevano ormai acquistarsi più a buon mercato di quanto costasse produrli direttamente, e questa spinta a,d acquistare generava una spinta a vendere. Tutte e due queste spinte agivano potentemente sulle unità feudali portandole nell'or– bita dell'-economia di scambio. « A che cosa più servivano ormai », si chiede il Pirenne, « le botteghe che all'interno di ogni feudo importante impie– gavano qualche decina di servi a fare articoli tessili o arnesi agricoli assai meno bene di quanto li producessero ora gli artigiani della vicina città? Fu– rono lasciate scomparire quasi ovunque nel corso del secolo XII» 12 • In se– condo luogo l'esistenza del valore di scambio come fatto economico diffuso tende di per sé a trasformare l'atteggiamento dei produttori. Diventa, ormai possibile accumulare ricchezze, non nell'assurda forma di grandi quantità di beni deperibili ma in quella assai comoda e mobile del denaro o di titoli monetari. Il possesso, della ricchezza presto diventa un fine in sé in una economia di scambio, e questa trasformazione psicologica tocca non sol– tanto quanti sono direttamente coin,volti nell'economia di scambio ma an– che (sebbene indubbiamente in gra,do minore) quanti ne vengono anche solo a contatto. Pertanto ~on solo i mercanti ma anche i membri dell'antica società 11 A questo proposito è importante tener presente che il contrasto fra le due forme di economia non corrisponde in alcun modo al contrasto fra città e campagna. L'eco– nomia di scambio comprende la produzione per il mercato sia delle campagne che della città. Per questo l'importanza relativa delle due forme di economia non può mai: misurarsi con un indice semplice come quello ad es. della proporzione fra popolazione urbana e popolazione rurale. 12 P1RENNE,op. cit., p. 82. BibliotecaGino Bianco
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