Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
154 DOCUMENTI l'economia monetaria sia il solvente naturécle dei rapporti feudali è assolu– tamente troppo semplice. Cerchiamo di analizzare più da vicino 1 rapporti fra commercio ed economia: feudale 10 • A me sembra che a questo riguardo il conflitto essenziale non sia fra << economia monetaria» ed « economia naturale» ma fra produzione per il mercato e produzione per il consumo. Dobbiamo cercare di scoprire il processo attraverso cui il commercio diede vita a un sistema di produzione per il mercato, e analizzare quindi l'influsso esercitato da q~esto sistema sul preesistente sistema feudale di produzione per il consumo. Ogni economia che non sia del tutto primitiva richiede una certa quan– tità di commercio. Così i mercati di villaggio e i venditori ambulami del medioevo barbarico europeo erano sostegni più che minaccie per l'ordinai– me'nto feudale: essi soddisfacevano alcuni bisogni· fondamentali senza svi– lupparsi abbastanza per intaccare la: struttura dei rapporti economici esi– stenti. Allorché il commercio prese a•d espandersi nel X secolo (o forse an– che prima) fu nel campo degli scamb~ a grandi distanze, non in quello dei mercati puramente locali, e riguardò merci di relativamente alto prezzo che potessero sostenere i costi di trasporto assai rilevanti in quel tempo. Fin quando lo sviluppo del commercio rimase dentro i confini di quello che può chiamarsi la forma ambulante i suoi effetti rimasero forzatamente modesti. Ma quando superò lo stadio ambulante e condusse alla creazione de~ centri fissi di commercio e di transito, entrò i,n gioco un fattore qualitativamente nuovo. Giacché questi centri, sebbene fondati sul commercio a grandi di– stanze, inevitabilmente si trasformarono in centri generatori di produzione di merci. Essi dovevano essere riforniti dalle campagne circostanti: e il loro artigianato che aveva raggiunto forme di, specializzazione e di divisione del lavoro superiori a quante ne avesse mai conosciute l'economia dei feudi, non soltanto riforniva dei prodotti necessari le stesse popolazioni cittadine, ma offriva anche merci alla popola~ione del contado che disponeva 9ei pro– venti delle vendite effettuate sul mercato cittadino. Con lo svilupparsi di 10 È da notare che il problema dello sviluppo del commercio nel Medioevo è in linea di principio separato dal problema del declino del feudalesimo. Una volta assodato che il commercio andò sviluppandosi, qualunque nt: sia stata la causa, il feudelesimo doveva necessariamente esserne in qualche modo influenzato. Manca lo spazio in questa sede per discutere le cause dello svilupparsi del commercio; dirò soltanto che io trovo . la teoria di Pirenne - la quale attribuisce particolare importanza al riaprirsi delle rotte mediterranee per i porti dell'occidente nel secolo XI e allo sviluppo da parte degli Scandinavi della navigazione commerciale dal mare del Nord e dal Mar Baltico al Mar Nero attraverso la Russia sin dal X secolo, del tutto convincente. Ma certamente non è necessario accettare la teoria di Pirenne per consentire alla tesi che lo sviluppo del com– mercio fu il fattore decisivo del declino del .feudalesimo nell'Europa occidentale. BibliotecaGino Bianco
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