Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

MAX SCHELER L'UMILTÀ Nulla più che la descrittiva scheleriana poteva fungere da strumento atto a 1·ivelare con chiarezza inequivocabile i limiti di ogni riduzione sem– plice, diretta o indiretta, della morale, dei valori alla storicità e quindi in concreto all'organismo sociale; e nessun soggetto poteva essere più significa– tivo a questo proposito di quello dell'umiltà. Essa è infatti la virtù che massimamente si perde non appena l'uomo concreto venga in qualsiasi modo ad esaurire tutta la sua vita nella città terrena. Che tale perdita si verificlii nella cultura e nella vita moderna ( e in modo inesorabilmente sempre maggiore) non ha bisogno di commenti e non stupisce in quanto per il pensiero moderno tutta la tematica teo1·ica e pra– tica degli habitus e delle virtù come tali viene esclusivamente commisurata al movimento storico. Ma la conferma più precisa del significato dell'as– senza dell'umiltà la si trae dalla filosofia antica e più particolarmente da quella stessa trattazione delle virtù che rappresentò il paradigma di tutta la speculazione successiva in argomento, nonché il compimento armonico di quella precedente: dall'Etica Nicomachea. L'umiltà vi è assente. E S. Tommaso, nel rilevare il fatto osserva giustamente che ciò avvenne perché la teorizzazione aristotelica delle virtù le considera per riferimento alla vita della polis mentre l'umiltà «secundum quod est specialis virtus, praecipue respicit subjectionem hominis ad Deum propter quem etiam aliis humi– liando se subjicit » (II, II, 161,1, ad quintumj. La presenza, dunque, anche solo possibile dell'umiltà, la sua bellezza, il suo irrifiutabile valore sono di per sé una denuncia di en-ore per ogni filosofia che non sappia coerentemente includerla nel proprio sistema, una .cfida ad ogni filosofia che neghi la realtà cui l'umiltà appartiene. Con questo non si vuol dire minimamente che la sistematica di Scheler sia criticamente valida e quindi coerente con le stesse verità più profonde ch'essa contiene. Come sopra si è detto è la descrittiva che interessa ed ? la descrittiva che è criticamente forte (Il brano è tolto da M. Scheler, Crisi dei valori, Bompiani, 1936). Fra i nuovi atteggiamenti dello spmto che la comparsa di Cristo ha prodotto e ri,vestito dello splendore della gloria divina, l'umiltà è quello che, BibliotecaGino Bianco

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