Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

LETTURE 129 La valutazione e la cnt1ca estetica non sono propriamente oggetti del– l'intelletto, ma piuttosto del sentimento e dei gusto. La bellezza, quella di natura, come q·uella dei valori umani (arte), è più adeguatamente sentita che percepita. Quando poi ragioniamo su di essa e cerchiamo di fissarne il modello, consideriamo un'altra cosa, ossia il gusto in generale o qualche altra simile attività che può divenire l'oggetto di ragionamenti e ricerche (psicolog~che ). Quando noi frughiamo tra i libri, se siamo persuasi dei nostri principii, che cernita dobbiam fare? Se prendiamo in mano un volume, per esempio, di teologia o metafisica scolastica, chiediamoci: « Contiene esso qualche ra– gionamento logico di quantità e numeri?». No. « Contiene qualche ragio– namento d'esperienza su questioni e dati di fatto? ». Nemmeno. Gettiamolo allora alle fiamme, perché non può contenere altro che sofismi illusori! Biblioteca Gino Bianco

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