Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
128 LETTURE parte le scienze matematiche: quantità e numero posson sicuramente esser chiamati, io penso, i soli, oggetti proprii di una conoscenza razionale dimo– strativa. Tutte le altre ricerche umane riguardano soltanto cose esistenti di fatto, ed esse evidentemente non posson dimostrare nulla (per via razionale). Qua– lunque cosa è, potrebbe anche non essere. Nessuna negazione di un fatto, implica contraddizione; sempre, l'idea di non esistenza d'un essere è altret– tanto chiara e distinta .dell'idea della sua esistenza: la proposizione che af– ferma ch'esso non è, anche se falsa, non è meno concepibile e intelligibile di quella che afferma che è. Il caso è diverso per le scienze propriamente dette (razionali): ogni proposizione falsa è qui anche confusa e inintelligi– bile. Che la radice cubica di 64 sia eguale alla metà di 10, è una proposi– zione falsa, e non può esser distintamente concepita. Ma se dico che non èi mai esistito Cesare, o l'angelo Gabriele o altro essere, posso fare una propo– sizione falsa, ma è sempre perfettamente concepibiie e non implica contrad– dizione logica,. L'esistenza, quindi, di un essere reale non si può provare che con argo– menti tratti dal rapporto causale, e questi argomenti sono intieramente fon– dati sull'esperienza. Ragionando a priori, ogni cosa potrebbe produrre qua– lunque altra cosa: per quanto ne sapremmo, il cader d'una pietra potrebbe spengere il sole, o il nostro volere potrebbe dirigere i pianeti nelle loro or– bite. È soltanto l'esperienza che c'insegnerà la natura dei legami di causa ed effetto, e ci farà capa·ci d'inferire l'esistere d'un oggetto dalla presenza d'un altro. Dello stesso genere è il fondamento del pensiero pratico che for– ma la parte maggiore del nostro conoscere ed è la sorgente delle azioni pra– tiche e del comportamento. Il pensiero pratico riguarda o fatti concreti particolari o generalità di fatti. Tutte le deliberazioni della vita riguardano fatti particolari; e del pari concrete sono le scienze che trattano la storia, la cronologia, la geografia e l'astronomia. Le scienze che invece trattano i fatti in generale sono le scien– ze politiche, e quelle naturali come la fisica, la chimica ecc., che ricercano le proprietà e le cause di una intiera categoria d'oggetti. La scienza del divino o teologia, in quanto prova l'esistenza d'una di– vinità e l'immortalità delle anime, è in parte composta di ragionamenti che concernono fatti particolari, e in parte concernono fatti generali. Essa è fon– data sulla ragione, per quanto può esser suffragata dall'esperienza; ma il migliore e maggior fondamento della teologia è la fede e la rivelazione divina. BibliotecaGino Bianco
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