Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

/ LETTURE 125 la più grave e decisiva obbiezione allo scetticismo eccessivo: che nessun bene durevole ne può derivar finché esso rimaine in tutto il suo radica,le rigore. Basta chieder soltanto allo scettico: qual è il suo intento? Che coc;a si propone di ottenere con tutte queste curiose ricerche? ed egli ha già perduto e non sa che rispondere. Un copernichiano e un tolemaico, soste– nendo ognuno il proprio sistema differente di- astronomia, possono sperare di convincere l'uditorio che sia rimasto sempre ad ascoltare. Uno stoico e un epicureo svolgono principii che possono non solo esser durevoli, ma aver effetto sulla condotta e il comportamento. Ma un pirroniano non può atten– dersi che la sua filosofia: abbia un'influenza duratura sul pensiero, o, se ne ha, che essa apporti un beneficio sociale. Al contrario, egli deve riconoscere, se vuol riconoscere qualcosa, che il consorzio umano dovrebbe perire se i suoi principii avessero un'assoluta e universal prevalenza. Imm~diatamente cesserebbe ogni discorso e ogni azione, e gli uomini resterebbero in com– pleta indifferenza fino a che le necessità di natura, rimaste insoddisfatte, condurrebbero al termine questa miserabile esistenza. Ma, è vero, un tal destino è assai poco temibile: la natura, per prmci– pio, è sempre la più fort-e. E per quanto un pirroniano può momentanea– mente gettare sé e gli altri nello sbalordimento e nel disorientamento coi suoi ragionamenti critici, il primo volgarissimo avvenimento pratico farà volar via i dubbi e le oscillazioni, e lo metterà, nell'agire e nel pensare su ogni cosa, alla pari dei filosofi delle altre scuole, o di quelli che non si sono mai dati a ricerche filosofiche. Svegliato dal suo sogno, sarà il primo a ri– dere coi suoi avversari e confesserà, che tutte le sue obbiezioni eran puri dilettantismi, e non potevano condurre che a mostrare la strana condizione dell'umanità, che deve agire, ragionare e credere, quantunque non possa soddisfare se medesima, nemmeno con le più diligenti ricerche, intorno al fondamento di quelle attività, o almeno vincere le obbiezioni che si posson muovere ad esse. 7. Vi è però uno scetticismo più mitigato, o « filosofia accademica», che può esser al tempo stesso durevole ed utile, pur derivando da quel pirro– nismo, o scetticismo radicale, quando i suoi dubbi aggrovigliati vengano, in certa misura, corre~ti dal buon senso e dalla riflessione. La gran maggio– ranza degli uomini sono naturalmente disposti ad affermare dogmaticamen– te le loro opinioni; e siccome vedon le cose da un sol lato e non hanno, ide~ BibliotecaGino Bianco

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