Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
L'AMMALATO PER CONTRATTO DI LAVORO 83 e dobbiamo limitarci a constatarlo come mancata malattia quando que– sta, se avesse trovato l'organismo recettivo, si sarebbe ormai insediata m modo irreversibile. Questa disparità di comportamento non è un fatto che stupisca, dato che i fenomeni della vita comportano una molto grande compli– cazione di fattori non tutti noti; perciò le risultanti non sono sempre spiegabili, né sempre prevedibili. In ogni modo le medie parlano chiaro, nel senso di una grande pericolosità e di una irreparabile gravità; il privilegio dell'immunità dalla silicosi è raro e una volta constatata la malattia c'è poco da fare, salvo che per renderne meno penose le con– seguenze. E appunto perché non possediamo i mezzi per distinguere fin da principio chi si ammalerà e chi no, dobbiamo considerare tutti gli esposti alla polvere come in pericolo e potenzialmente ammalati. Si noti che all'adozione integrale di questo criterio oppongono talora re– sistenza gli stessi operai che, sull'esempio di qualche compagno anziano risparmiato o per orgoglio della propria buona salute, unica ricchezza, si rifugiano nella convinzione di essere immuni dal male; questo è un pregiudizio, una superstizione o semplicemente una eccessiva fiducia nella propria fortuna. Il compito del medico si ritrae quindi su posizioni modeste, tutta– via molto importanti: riconoscere la malattia, alleviarne le sofferenze e~ soprattutto, insegnare a evitarla. Per prevenire la silicosi si deve anzitutto cercare di eliminare la minatori e ha ottenuto la parziale conciliazione della vertenza; il periodico dei Gesuiti canadesi sottolinea che « mai uno sciopero ha rivelato cosl spettacolosamente e così scandalosamente il problema dei rapporti nel campo dèl lavoro» e rivendica l'indipen• denza delle industrie di Québec dal capitale degli Stati Uniti. Non è qui il luogo per sottolineare l'interesse di questa presa di posizione, che non pare esaurientemente spiegata dal fatto che quei sindacati si chiamano Confederazione di Lavoratori Cattolici del Canadà (C. T. C. C.) e che gli operai hanno anche organizzato una campagna di preghiere; tant'è vero che il Consiglio di Amministrazione accusò i capi del Sindacato di dimostrare « una tendenza crescente... a predicare una dottrina che si oppone al capitalismo e che sostiene una filosofia più simile al comunismo e al socialismo... ». Neppure crediamo di doverci soffermare sul fatto che non risulta tecnicamente esplicata né sindacalmente articolata la differenza di pericolosità della polvere nelle diverse lavorazioni di una miniera di amianto (di solito bassa nei lavori di estrazione, elevata in quelli di molinatura): distinzione che potrebbe rendere più efficace, perché più facilmente conseguibile, la rivendicazione dell'eliminazione della polvere: la quale è veramente un'esigenza fondamentale, ma oggi, come obbiettivo di sciopero, se posta in termini generici e di fronte a imprese, a quanto pare, igienicamente primitive, po• trebbe apparire alquanto estremistica. Qui importa soprattutto citare il fatto come documento attendibile di certe situa• zioni odierne di « rapporti nel campo del lavoro» polveroso. • SibliotecaGino Bianco
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