Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

L 1 AMMALATO PER CONTRATTO DI LAVORO 79 losamente presero a classificare diversi tipi di pneumoconiosi (cioè di malattie polmonari da polvere) una per ogni tipo di minerale (silicosi, calicosi, siderosi, antracosi, ecc.), conducendo all'eccesso opposto, di in– cludere nell'allarme anche polveri che alle prime verifiche accurate do– vevano risultare praticamente innocue. Non mancarono, specialmente tra il 1860 e il 1870, le affermazioni esatte, in Inghilterra, in Francia, in Germania e in Italia. Ma perché la corrente, diciamo così, moralistica e sentimentale, che considerava la questione sociale senza sufficienti cognizioni tecniche, si fondesse con una corrente scientifica correttamente istruita, fu necessario atten– dere la fine del secolo XIX e il principio di questo, quando nelle mi– niere d'oro del Sud Africa e dell'Australia numerose maestranze indi– gene e di emigranti vennero concentrate e messe a contatto con i pol– veroni sollevati dalle perforatrici ad aria compressa, e si trovarono nella tragica condizione di un lotto di animali da esperimento. Non che il loro contratto di lavoro contemplasse l'esperimento, ma sotto l'occhio di intelligenti medici la loro disgrazia si trasfigurò in senso sperimen– tale, per una migliore conoscenza della malattia. Si ebbero la Com– ~issione Milner nel Sud Africa (1903), l'inchiesta Simmons nelle mi• niere australiane di Bendigo (1906), la Commissione inglese per l'as– sicurazione delle malattie professionali (1906-07),la Commissione ·Sud– africana per lo studio della tisi dei minatori (1911-12),ecc. Un corpo di dottrina sufficientemente solido fece capo a L. Collis che, al XVIII Con– gresso Internazionale di Medicina (Londra, 1913) relatore sulla Dust Phthisis or Pulmonary Silicosis, poté stabilire con la necessaria autorità che « nell'industria nessuna altra polvere che la silice libera costituisce .un fattore altrettanto grave di tisi da polvere». I mezzi di indagine decisivi furono un sufficiente numero di au.-– topsie, che permise di conoscere con esattezza le lesioni elementari, e la precisa i~entificazione delle polveri in causa: l'integrarsi di questi due ordini di nozioni costituì il passo più difficile, e si conseguì solo mediante l'osservazione clinica di massa, cioè portata sul piano stati– stico. L'indagine radiologica si presentò poi come sussidio prezi~sissimo dell'indagine clinica, giacché, stabilite certe corrispondenze col quadro anatomico, essa dà modo di eseguire illazioni anatomiche sulla base di rilievi in vita. Col primo ventennio di questo secolo si è così potuto assodare che praticamente tutte le polveri industriali più nocive (a parte _quella di amianto) contengono silice cristallina, che i danni subiti nelle' arro- Biblioteca Gino Bianco

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