Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
IL CORPORATIVISMO 39 razioni che dovremo fare in seguito, tanto il carattere positivo quanto il carattere negativo della corporazione medioevale. La positività della corporazione sta da un lato nel fatto che essa tende a garantire il massimo di produzione possibile, a far cioè coinci-' dere il volume della produzione con quello corrispondente al limite strut– turale del sistema di produzione, sganciandolo da possibili e più bassi limiti artificiali, in modo quindi, e corrispondentemente, che il prezzo sia il prezzo minimo che il sistema permette di praticare, e, dall'altro lato, nel fatto che essa elimina un prezzo che sarebbe assurdo perché non di equilibrio. La negatività della corporazione sta nel fatto che essa, proprio per– ché sanziona e codifica quel limite strutturale della produzione che deriva dalla mancanza di accumulazione, cristallizza una situazione de– stinata a divenire negativa di fronte alla nascita dell'accumulazione e quindi alla possibilità di espandere la produzione e abbassare il livello dei prezzi 2 • III. Noi non possiamo qui esaminare, neanche in ·minima parte, il pro– cesso attraverso il quale si passa dal sistema di produzione medioevale, del quale la produzione artigiana corporata fa parte, al sistema di produzione capitalistico, né è questo processo, del resto, che ci interessa direttamente in questa sede 3 • Ci basterà mettere in evidenza quanto segue. La possibilità di destinare parte del reddito all'accumulazione sorge, essenzialmente, nel seguente modo. Nell'epoca di transizione dal mondo medioevale al mondo moderno avvengono parallelamente due processi e cioè, da un lato, lo sviluppo del capitale mercantile e, dall'altro, la formazione di una massa di lavoratori liberi. Attraverso il primo pro– cesso si ha una concentrazione di reddito nelle mani di quei mercanti che esercitano la loro attività sia tra mercati cittadini diversi, sia tra i mercati delle città nel loro complesso, da un lato, e, dall'altro lato, mer– cati oltremare generalmente orientali. Il secondo processo, che si svolge per la massima parte attraverso l'espropriazione delle popolazioni rurali, 2 Si può perciò già intravvedere che qualsiasi intervento nella produzione che, per giustificare se stesso, si richiami al sistema corporativo medioevole, in quanto sorge in una situazione in cui sono cessate da tempo le condizioni strutturali che resero la corpo– razione stessa positiva, è destinato a essere, da un punto di vista di teoria economica, privo di senso e, come atto di politica economica, negativo. 3 Si veda, tra l'altro, il Dobb in Studies in the Development of Capitalism, capitoli 11 e III e specialmente pagg. 86-97. Biblioteca Gino Bianco
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