Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

IL CONCETTO DI IDEOLOGIA 31 nuovo materialismo è la società umana, o l'umanità socializzata» 26 , o la vita sociale; e « la vita sociale è essenzialmente pratica » 27 • Ecc. ecc. Tutto il resto deriva di conseguenza. Si potrebbe continuare para– frasando quef che si è citato sopra, cioè dicendo, invece che « la' mia vera esistenza religiosa è la mia esistenza filosofico-religiosa ... la mia ve– ra esistenza artistica è la mia esistenza filosofico-artistica, la mia vera esistenza umana è la mia esistenza filosofica » : la mia vera esistenza umana è la mia esistenza sociale, la mia vera esistenza artistica è la mia esistenza sociale-artistica, la mia vera esistenza religiosa è la mia esistenza sociale-religiosa. Invece che « l'umanità ... dei prodotti dell'uo– mo si manifesta nel fatto che essi sono prodotti dello spirito astratto e dunque, in quanto momenti spirituali, sono enti ideali »: « l'umanità dei prodotti dell'uomo si manifesta nel fatto che essi sono prodotti sociali e dunque, in quanto prodotti sociali, sono enti pratici». Ecc. ecc. Ma dato che lo ritenga necessario ciascuno può fare questo lavoro per conto suo. Il pensiero di Marx, per altro, è già sufficientemente chiaro. Resta solo da aggiungere che esso non è mai stato smentito nel– la sostanza dai suoi continuatori: non da Engels, né da Lenin, né da Stalin. E si può averne conferma riguardando per un istante quello che ho detto rappresentare l'ultima e più rigorosa qualificazione della tesi leninista classica sul problema delle ideologie: il pensiero di Gramsci. Tale pensiero è riassumibile in due punti. Il primo punto è la critica dell'incapacità da parte dell'idealismo di concepire storicisticamente la .filosofia e pertanto di concepire con– cretamente la storia medesima (la stessa critica di Marx a Hegel, ma verificata sul « secondo momento mondiale dell'idealismo»: B. Croce). Insieme a questa critica, l'affermazione della piena capacità da parte del marxismo cli risolvere i problemi che l'idealismo non può risolvere. « ... avviene al Croce che la storia diventa una storia formale, una storia di concetti, e in ultima analisi una storia degli intellettuali, anzi una storia autobiografica del pensiero del Croce, una storia di mosche cocchiere » (M at. stor., cit., pp. 216-217). «... E come spiega il Croce la non definitività (ossia la storicità - nota mia) delle filosofie?... egli fa questa affermazione gratuitamente, senza giu- 26 X Glossp. 27 VIII Glossa. Biblioteca Gino Bianco

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