Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

IL CONCETTO DI IDEOLOGIA 29 visando il suo errore profondo nel fatto che « l'essenza dell'uomo» è per lui « diventata completamente indifferente di fronte a ogni deter– minatezza reale>) e quindi è « diventata irreale». Questo perché « l'es– sere umano, l'uomo, è equiparato in Hegel all'autocoscienz~ » 17 , cioè allo « spirito ». Infatti « ... solo lo spirito è ,la vera essenza dell'uomo, e la vera forma dello spirito è lo spirito pensante, lo spirito logico, lo spirito speculativo. L'umanità della natura e della natura prodotta dalla storia, dei prodotti dell'uomo, si manifesta nel fatto che essi sono prodotti dello spirito astratto e dunque, m quanto momenti spirituali, sono enti ideali» (Manoscritti, cit. p. 171). « Nella loro esistenza reale», pertanto, «l'essere» di questi mo– menti «... è nascosto. Esso appare e si rivela soltanto nel pensiero, nella filo– sofia, e perciò la mia vera esistenza religiosa è la mia esistenza filosofico– religiosa... la mia vera esistenza artistica è la mia esistenza filosofico-arti– stica, la mia vera esistenza umana è la mia esistenza filosofica (Manoscritti, cit., p. 182). Ma ciò significa che « la vera esistenza umana » è destinata ad at– tuarsi solo in un mondo iperuranio di concetti, di pensieri, di « spiriti ,fissi, dimoranti fuori della natura e dell'uomo» 18 • E questa è forse la più grave conseguenza - dice Marx - dell'errore di Hegel: la rin– novata separazione del razionale e del reale che la dialettica aveva in– vece, sul principio, « conciliati ». Da una parte, un uomo nascosto, ir– reale, e una natura irreale. Dall'altra, l'uomo reale e la natura reale, che « diventano puri predicati e simboli di quest'uomo nascosto, irrea– le, e di questa natura irreale» 19 • Lo stesso « movimento dell'autopro– duzione e dell'auto-oggettivazione» dell'uomo acquista così per Hegel un vero valore solo nella sua « forma astratta», e in questa forma astratta esso diventa capace di manifestare la vita umana solo come « vita umana assoluta, e quindi definitiva, she ha per scopo se stessa ed in sé si acquieta, essendo pervenuta alla propria essenza» 20 • Ma in 17 Manoscritti, cit., p. 174. 18 Manoscritti, cit., p. 188, corsivo mio. 19 Manoscritti, cit., p. 185. 20 Manoscritti, cit., p. 185. SibliotecaGino Bianco

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