Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

IL CONCETTO DI IDEOLOGIA 27 sta ammettere che si riferisce non alla cultura in quanto tale ma alla cultura in quanto materialmente determinata. In altre parole: sul pia– no vecchio no; ma, sul piano nuovo, per gli stessi motivi per cui si è detto che qualsiasi manifestazione culturale è considerabile come « stru– mento di governo» si può dire che, data la società divisa in classi, qual– siasi manifestazione culturale è considerabile come « strumento di go– verno » di classe. Nell'uno e nell'altro caso ferma restando la univer– salità del suo valore conoscitivo. Ma ormai esistono già elementi bastevoli per consentirmi di riba– dire, senza insistere oltre, la giustezza della mia tesi. La quale può adesso venire formulata in modo definitivo tenendo conto di ciò: che non a caso è convenuto scegliere, per condurre la sua dimostrazione logica, un esempio in cui si parla dell'angolo visuale del « fisieo ». Riflettendo su questo esempio, accogliendo con estremo rigore il suggerimento che esso fornisce e ripercorrendo alla sua luce le pagine che precedono, si può arrivare a comprendere che: 1) la « considerazione della realtà nella sua determinatezza ma– teriale », di cui ho detto finora, non è altro che la considerazione della realtà propria del discorso scientifico; mentre la « considerazione della realtà come tale, in quanto è quello che è » non è altro che la conside– razione della realtà propria del discorso filosofico; 2) tutte le ragioni da me addotte per dimostrare possibili, ne– cessari e inconfondibili i due tipi in parola di considerazione della real– tà (« in quanto materialmente determinata» e « come tale») valgono anche per dimostrare possibili, necessari e inconfondibili sia il discorso scientifico che il discorso filosofico; 3) la scoperta marxiana della determinatezza materiale della cul– tura non deve in alcun modo venire accolta, pena l'errore teoretico sbpra denunciato, come negazione della sua considerabilità da parte del discorso filosofico, bensì come pura e semplice affermazione della sua considerabilità da parte del discorso scientifico. Si può ·dunque riformulare la mia tesi dicendo che alla riduzione operata dal marxismo della realtà culturale a realtà pratico-politica non bisogna dare un senso filosofico. Ovvero anche dicendo: il concetto di ideologia, che indica appunto il risultato dt tale riduzione, è valido. Ma è valido se e solo se viene inteso come un concetto scientifico. _ BibliotecaGino Bianco

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