Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

IL• CONCETTO DI IDEOLOGIA 25 vere in modo altrettanto soddisfacente i problemi corollari citati al prin– cipio del terzo paragrafo. Innanzi tutto questo: posto che la realtà culturale sia riducibile a realtà politica, lo è in tutte le sue manifestazioni? La critica anti-marxista classica ha sempre risposto a questa do-– manda negativamente, e si capisce bene perché. Dubitosa, anzi quasi sempre convinta che la cultura non fosse riducibile a politica senza per– dere il proprio valore teoretico, le uniche manifestazioni culturali che essa riusciva a pensare suscettibili di una tale riduzione erano al mas– simo le « idee politiche ». Esse sole infatti sembravano potersi definire come meri « strumenti di governo»; mentre l'arte, la filosofia, la reli– gione, ecc. sembravano assolutamente immeritevoli di una sorte così degradante. Lo stesso Gramsci del resto si chiedeva se anche la scienza, ad esempio, potesse considerarsi un'ideologia 15 ; e il solo fatto che egli si sia posta questa domanda prova che nemmeno gli autentici marxisti sono rimasti insensibili alla difficoltà di risolvere sul vecchio piano il problema. Il quale diventa invece, sul piano nuovo, immediatamente solubile, e solubile in modo positivo. Ammettendo infatti che il carattere teoretico è pertinente alla cul– tura in quanto tale, e che il carattere pratico-politico, invece, è perti– nente alla cultura solo nella sua determinatezza materiale, si fa subito chiaro come di qualsiasi manifestazione culturale sia non solo possibile ma necessario affermare tanto il primo carattere che il secondo. Possi– bile, perché non contraddittorio. Necessario, perché vero: dato che nes– suna manifestazione culturale esiste concretamente se non nella sua determinatezza materiale, così come d'altra parte nessuna manifesta– zione culturale esiste semplicemente, ma tutte anzi, come ogni cosa storica e naturale, per poter esistere concretamente hanno bisogno dì essere. In tal modo anche le « idee politiche» si rivelano quali in realtà sono, fornit~ di valore conoscitivo; ·mentre dal canto suo perfino la scienza - e questo è ciò che si può rispondere a Gramsci - si rivela. pienamente suscettibile di essere considerata come « strumento di go– verno ». Basti in proposito ricordare, per convincersene, l'enorme con– corso obbiettivo dato dalla fisica galileiana allo sg~etolamento del mondo medioevale. 15 Vedi Mat. stor., cit., pp. 50-57. Il pensiero di Gramsci su .questo punto è molto esitante, e qua e là contraddittorio. Biblioteca Gino Bianco

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