Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
20 MARIO MOTTA E la risposta è in ogni caso, abbiamo visto, questa: il concetto di ideologia è valido; ed è valido proprio in quanto, significandone il ca– rattere «terreno,> (quindi storico, quindi politico), non vanifica la cul– tura né la rende fittizia o illusoria, ma anzi la fonda come « una realtà oggettiva e operante» ( Gramsci), rivelandola in tutta la sua consistenza materiale e in tutta la sua pratica e sensibile corposità. E ora tocca a noi domandarci se questa risposta, maturata nel tra– vaglio di una polemica ormai secolare, sia da considerarsi davvero com– piuta e soddisfacente. A primo acchito, sembrerebbe di sì. E infatti lo sarebbe se la vani– ficazione della cultura, che essa dichiara così recisamente inderivabile dal concetto di ideologia, fosse capace solo di quel senso che fin qui il nostro discorso vi ha attribuito. Ma, come si diceva più addietro, questa vanificazione è cosa molto complessa; abbastanza almeno perché ci si possa accorgere, analizzandola con maggior cura, che essa è capace an– che di un altro senso, diverso e più radicale: oltre che misconoscimento ddla cultura come 1< strumento d'azione >i, può significare e significa mi– sconoscimento della cultura come strumento di comprensione; per in– tenderci: misconoscimento proprio di ciò che, nella filosofia, è filosofico _(enell'arte estetico, nella scienza scientifico, ecc.). Ecco allora che, insorgendo questo nuovo aspetto del problema, la preoccupazione critica circa le conseguenze del concetto di ideologia non può ancora dimettersi. Prima di potersi dichiarare completamente vinta deve riproporsi, approfondita e precisata, nei termini seguenti: come preoccupazione che le famose «idee», nell'atto stesso in cui se ne af– ferma la consistenza ideologica, non corrano il rischio di perdere la loro consistenza specifica, ossia come preoccupazione che la realtà cul– turale, una volta ridotta a realtà pratico-politica, non venga in qualche modo a vanificarsi come realtà teoretico-conoscitiva. Ora è chiaro dalle pagine che precedono che la risposta marxista classica, mentre è del tutto pertinente e risolutiva rispetto alla preoccu– pazione critica formulata nel modo sopra discusso, rispetto a questa sua seconda formulazione non solo non è risolutiva ma non è neppure per– tinente. Presa in sé, vale a dire, la risposta marxista non è affatto erro– nea. Al contrario. Comunque si affacci l'argomento consueto, che il con– cetto -di ideologia compromette « l'importanza storica » cioè il valore pratico-politico della cultura, essa riesce a controbatterlo vittoriosamente, ed è giusto aggiungere che qui chi perde la prova è la totalità della Biblioteca Gino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy