Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
102 NOTE Questa oscillazione, o simbiosi, tra frattura e confusione può riscontrarsi con una certa evidenza sul terreno della scienza economica. Ricordiamo la frase di Maritain già citata. L'affermazione che il « mec– canismo ideale dell'economia capitalista non è essenzialmente cattivo e in– giusto (!) » costituisce l'affermazione implicita dell'esistenza di un distinto: la teoria economica (« il meccanismo ideale dell'economia»). L'affermazione quindi di una osservabilità del reale sub specie economica. Le precisazioni e affermazioni che seguono (« considerando lo spirito che si serve concretamente di questo meccanismo ecc., è necessario dire che vi è nascosto un disordine radicale. L'energia che stimola e sostiene questa economia è stata progressivamente guastata da un peccato "capitale"») in– dicano però come il distinto non sia stato veramente liberato: ossia posto nelle condizioni di esistere ed essere osservato e giudicato sul terreno delle sue proprie leggi. Orbene, la non disponibilità di un criterio valido a determinare la misura, il campo e la forma dell'esistenza autonoma di questo distinto, avrebbe tra– mutato il distinto stesso in separato, incontrollabile e anarchicamente auto– determinantesi. Per difesa da questo pericolo si è ricaduti nell'indistinto. Così, in primo luogo, il « meccanismo ideale dell'economia» (la teoria economica), che osserva e formula certe leggi obiettive di comportamento della società, considerata sotto il punto di vista economico, è confuso con il meccanismo pratico: nel quale di necessità le leggi economiche, formulate, in sede teorica in relazione a particolari condizioni sperimentali (coeteris paribus) non trovano letterale rispondenza nella realtà pratica. Più ancora: la teoria economica è confusa con lo spirito che presiede all'attività economica e il giudizio sul capitalismo si trasforma in giudizio sulla « cattiveria » e sullo spirito di « ingiustizia » dei capitalisti. La «dimostrazione» di Keynes dell'errore della teoria classica, diviene in Maritain il « processo » al capitalismo, visto come espressione dello spirito dei capitalisti. Per discendenza diretta da Maritain molti sono oggi, particolarmente in Francia e anche in Italia, quelli che parlano di « economia e umanesi– mo », di « economia e personalismo », di « economia umana » e di « econo– mia per l'uomo ». Orbene, a quanto si sa, nessuno dei partecipi di queste correnti di studio è stato fin qui in grado di uscire dall'impasse e di rista– bilire, in luogo del «processo» morale al capitalismo, la critica, in sede di studio economico, alla teoria economica del capitalismo. Non essendo stata individuata la sede, né il modo proprio di esistere, della scienza economica, non è stato possibile concludere una critica delle BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy