Critica Sociale - anno XLII - n. 19 - 1 ottobre 1950

Critica aie RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Anno XLII • N. 19 SOMMARIO Politica e attualità \.:;~~- .· \. L'inganno della paura (ANTONI • GREPPI) Collaborazione internazionale del proletariato (G. E. Mo01,• GUANI) Per una autono.mia europea (U. G. M.) Piena occu,pazione (continua) (ROBERTO TREMELLONI) Le grandi illusioni (ANDREA TACCHINAI\DI) Il sociaHsmo e la nuova società (contiuuaz. e fine) Problemi economici e .sociali La riforma fondiaria e la di'l!o~cupario ne (.contlnuaz. e LO GARAVINI) bracdantile fine) (CA>UL· Storia, filosofia, varietà La Chi.,sa di Roma e il mondo • cristiano ·(LUIGI PRETI) Rassegne La quindicina politica (ant. v.) Vita ,internazionale (·p. ga.) 111111111111111111111111111111111111111111111111111111 ' Comitato d I Redazione Antonio Greppi - Roberto Temelloni condirettori Ugo Guido Mondollo -fausto Pagliari Andrea T cchinardi - Antonio Yaleri Respons. Antonio Greppi Capo Redattore Piero Gallardo Direzione e Ammini,trazione MILAHO Via Dell'Orso, 13 -Telefono 16.319 In Italia: Anno L. 1 500 Sostenitore L. 3000 Semestre • » 800 Trimestre • > 425 Estero: Anno L. 2S00 Sostenìtore L. 4000 Semestre • > 13 00 Un foscicolo separato Lire 70 Fo...Uta da FILIPPO TURATI Milano, 1 Ottòbre 1950 L'inganno del(a paura Il successo delle. armi di Mac Arthur in Corea ha un significato mo– rale che trascende nettamente quello militare. Esso segna, al di sopra della genialità strategica e· della stessa abnegazione de{ soldati, la vit– toria di un principio indeclinabile di àemocrazia internazionale. E ·il molto sangue di cui purtroppo gronda è ragione di tristezza per tutti gli uomini civili, ma ricade innegabilmente sugli aggressori e sui'.loro complici più o meno necessari. Di fronte alla iniziativa dei comunisti del Nord il Consiglio delle Na– zioni Unite non poteva prendere, infatti, altra decisione. E questo già sostenevamo, senz'ombra di d1,1bbio,in queste colonne sino dai primi giorni del conflitto, azzardando anche qualche pronostico che si è pun– tualmente avverato. Tutt'al più oggi si potrebbe discutere della legittimità di un'espan– sione delle operazioni oltre il 38° parallelo. Ma'qui è doveroso riconoscere che le ragioni militari del Comando possçmo anche prevalere ai nostri scrupoli. Nè, d'altro canto, chi scatena la violenza con una così temera– ria sconsideratezza ha il diritto di impugnare la misura dei rimbalzi.. « Imputet sibi » : insegna uno dei luoghi comuni più accreditati dalla esperienza dei secoli. In ogni modo non è degli eventuali sv.iluppi della situazione militare che voglio occuparmi oggi, nè delle loro presumibili reazioni. Mi inte– ressano invece, per la loro scottante' attualità, i contraccolpi politici del- 1' obbiettivo militare orm~i raggiunto. Con particolare riguardo, s'intende, per il nostro Paese. Hç sotto gli occhi il mio ultimo articolo. Lo sbarco era ancora in corso, la sorte della campagna incominciava appena a profilarsi, e già espri– mevo le mie preoccupazioni per la ritorsione della paura. Era un'intui– zione alla quale non pochi sintomi dànno, all'ombra delle vittoriose han– diere delrO.N.U., malinconicamente ragione. E' fuori di dubbio, e non sono pochi ormai gli osservatori imparziali che se ne rendono conto: risollevandosi da un altro dei loro memorabili « choc » le forze della conservazione rimettono fuori le unghie e prean– nunziano, più o meno larvatamente, le low rappresaglie. Niente di strano. Le forze della conservazione hanno fatto di peggio, quando - passata l'altra e più grossa orgia di paura del 25 aprile :- si sono rìguadagnate pian •pi<1,no le vecchie posizioni dietro h cortina di • fumo della minaccia comunista. Comunque il fenomeno, reso più vergo– gnoso e mortificante dalla recidiva, non è soltanto pericoloso in se stesso ma anche per certe sue inevitabili ripercussioni. E bisogna mancare di ogni suscettibilità politica e di un minimo di chiaroveggenza per non avvertirlo. Quanto prima, d~nque, vedremo risollevarsi pedissequamente anche le forze dell'estrema sinistra, alle quali non sembrerà vero di cogliere l'occa– sione per una piccola ansiosa rivincita. Perchè è troppo naturale che ogni pressione reazionaria provochi un'ondata di malcontento e giustifichi uno sforzo di resistenza e di ribelliont. E nessuno meglio dei comunisti, come Biblioteca Gino Bianco

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