Critica Sociale - anno XLII - n. 17 - 1 settembre 1950

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Anno XLII • N. 17 SOMMARIO Politica e 111tu11lità Nel ·mondo e in casa nostra (U. G. M.). Avremo una legge contro gli abusi monopolistici? (ROBER– TO TREMELLONI). Il crepuscolo degli uomini (AN– TONIO GREPPI). Socialismo e religione (Gu– GLIELMO LIEBKNECHT). Probl!!mieconomici e .socie li Ai margini della riforma tribu- taria (PAOLO PELLERI). ' Osservazioni sul bilancio della Pubblica Istruzione (GIUSEP– PE BONFANTIN1). Sulla riforma fondiaria (UM– BERTO ZANFAGN1NI), Storie, filosofie, varietà La sinistra socialista italiana tra il 1918 e il 1922 (ANGELO TASCA). Una guida alla rivoluzione (fi– ne). ,(C. M. WOODHOUSE). .Storia_dell'uamo che creò l'l.L. 0. (DENIS HEALY). Rassegne Cronache politiche (ant. v.). Rassegna economica (d. c.). Vita internazionale (p. ga.). Ciò che si stampa (g. p.J 111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Comitato di Redazione Antonio Greppi - Robeilo T rémelloni condirettori Ugo Guido Mandolfo -Fausto Pagliari Andrea T cchinardi - Antonio Valeri Respons. Antonio Greppi Capo Redattore Piero Gallardo Direzione e Ammfnisfrszione MILANO Via Dell'Orso, 13 -Telefono 16.319 In Italia: Anno L. 1500 Sostenitore L. 3000 Semestre • > 800 Trimestre • , 425 Estero: Anno L. 2S00 Sostenìtore L. 4000 Semestre . > 1 300 Un fascicolo separato Lire 70 Fondata da FILIPPO TURATI Milano, 1 Settembre 1950 Nel mondo casa nostra ~ Sin dai primi giorni dello scoppio delle ostilità in Corea, fu larga– mente diffusa la sensazione che, fintanto che le operazioni militari fos– sero state limitate entro il territorio di quella penisola, il pericolo del loro dilatarsi in una guerra mondiale poteva considerarsi -molto lonta– no; che le cose potevano invece facilmente mutare il giorno in cui la Cina comunista fosse stata spinta dagli avvenimenti o dagli incitamenti' altrui ad assalire Formosa per rivendicarne il possesso. · Quello che c'è di certo nei riguardi di Formosa è che la Russia de– sidererebbe di impegnare il massimo numero di forze americane in Asia, dove essa giudica che la sua posizione non corra per ora alcun rischio. Non è presumibile che dalla situazione che si verrebbe a creare la Rus– sia intenda di trarre immediatamente occasione per una avanzata nel– l'Europa occidentale; ma poichè una guerra in Asia, nella quale la Rus– sia potrebbe, almeno in un primo momento, non 'intervenire diretta– mente, avrebbe certamente una lunga durata, gli eventi potrebbero suc– cessivamente offrire ottima occasione per tentar di attuare il disegno di bolscevizzazione di tutta l'Europa sotto il dominio slavo. L'incoraggiamento potrebbe essere dàto anche da quello che è risul– tato in questi giorni intorno alla preparazione militare dei paesi aderen• ti al Patto Atlantico. La Russia ha compiuto in questi quattro anni uno \ sforzo silenzioso di preparazione, di cui si è avuta una chiara prova nel modo in cui è stata preparata e compiuta l'invasione della Corea del Sud e sono state successivamente lartciate nella mischia forze sempre mag- , giori e ben agguerrite e, dotate delle armi più perfezionate. Le Potenze occidentali non hanno certo fatto delle istituzioni e dei metodi demo- ' cratici l'uso migliore ·che si potesse. Certo è segno di forza e di fiducia l.n se, stessi che i regimi democratici discub.no pubblicamente tutti gli aspetti della loro attività; ma vi so no argome nti sui quali è richiesto un rigoroso· riserbo .per non offrire elementi e argomenti di cui possa valersi il presunto nemico per la guerra fredda •di oggi, calda di domani. Soprattutto è necessario che almeno alle discussioni e alle incaute pro– palazioni di _notizie si accompagnino fatti. Invece dalle rivelaziòni (pos– siamo chiamarJe così) avvenute in questi giorni risulta che poco o nulla si è fatto, a un anno dalla stipulazione del Patto Atlantico, per quella preparazione difensiva che era dichiarata. necessità improrogabile. L'A– merica non è per il momento in condizioni di mandare forti contingenti in Europa, e tanto meno sarebbe se dovesse essere impegnata più a fon– do in Asia. Gli Stati europei non hanno ancora fissato le specializzazioni e i rapporti numerici delle forze che ciascuno di essì.deve conferi,re. Qualunque sia stata in passato l'opinione che ciascuno di noi possa avere avuta intorno all'opportunità e all'efficienza del Patto Atlantico è evidente che, a stipulazio!}e avvenuta e dopo la campagna condotta negli ambienti politici, e sulla stampa, la quale certamente ha spinto la Russia ad affrettare e intensificare i preparativi, non c'è tempo da perdere. * * * Nei riguardi dell'Italia il problema è particolarmente grave e d_eli– cato. Essa è, tra i paesi europei, uno dei più immediatamente esposti al pericolo di un'aggressione dall'Oriente. Senza dubbio è interesse co• mune di tutti i paesi adHenti al Patto Atlantico cne in nessun punto sia attraversata da forze bolsceviche la linea rispondente alla cortina di ferrp; ma finchè non ci siano forze sufficienti per difendere questa linea in tutta la sua lunghezza e finchè ristagni ancora nell'attuale fase d,i incertezza il concetto della solidarietà europea, nonostante qualche inne- Biblioteca Gino Bianco

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