Critica Sociale - anno XLII - n. 7-8 - 1-30 aprile 1950

96 CRITICA SOCIALE lificati, di esponenti fascf•sti, si t_ratta di gr~~ari « fedeli ad oltranza »; piu che d1 gente politica– mente· consapeYole si tratta ~i ~nge~mi e di n_ostal– gici; più che di « vecchi fascisti » s1 traJta dei loro eredi di giovami delusi daHa dem01crana (e adde– bitiai:'nocelo a nostra colpa!), irretiti dal mito delta forza creatrice e della autorità trasformatrice e tra– viati dall'utopismo di sostituire ad un mondo che si rifiuta un altro mondo, puramente immaginato. Se tutto stesse qui, probabilmente questo aspetto del riaffiorante fascismo non sarebbe in fondo gran che pericoloso. Sarebbe un fenomeno da vigilare, ma non da sopravvalutare. Senonchè è l'aspetto nega– tivo, critico, antag'onistico di questa'-formula che ha un peso ed ha un. effetto, e moUo al di ~à di quella che è l'organizzazione manifesta o clandestina del M.S.I. Ad una democrazia poco efficiente, squallida, deficitaria, che i problemi sembra coMivarseli ,piut– tosto che risolverli, essa oppone qualche cosa di radicalmente diverso, che ai semplici può sembrare _ancor più valido in quanto nega addirittura la pre– messa da cui gli altri muovono, ossia la d-emocra– zia. Ad una vita politica che sembra sopraffatta dal dilemma comunismo. o democrazia cr,istiana, la formula può dar la parvenza di una alternativa veramente drastica. Ad una pretesa egemonia della D.C. sulla intera vita dello Stato, su tutto il potere, ma con· tutte le involuzioni, e non semplicemente clericali, che ciò comporta, vien faGile contrappor~ re quest'altra egemonia fascista, che almeno allo Stato dava sicura preminenza. E' quindi soprattutto ad uno sqnilibrio, ad un tempo politico e funziona– le, che si deve attribuire quel certo potere di attra- _ zione che la rispolverata formula fascista esercita s-u taluni, come àntagonismo al'la realtà presente, che' a ragione non sod1is!a. nessuno. Che questa m~'ntalità, la quale tanto aiuto ha dato l'altra volta al fascismo, si faccia sentire e si dif– fonda, ,-non ci meiraviglia •a;ffatto. E' iI ri1petersi di un fenomeno che abbiamo anche troppo conosciuto. E' vero: lo spettacolo si ripete. « Piuttosto che ·cedere una particella dei suoi diritti e smettere una feudale alterigia, il latifondista assolda le squadrac– ce: nelh. sua dura cervice i rapporti umani che sono fondamento della democraziµ, gli appaiono sovversivi,., In .piena metropoli lombarda si vagheg– gia di sostituire la beneficenza tpreferibilmente ec– clesiastica) alla giustizia: si è fermi alla immagine dell'operaio a cui si regala qualche cosa ... Un con– servatore inglese agli occhi di costoro fa una poli– tica socialista e la Dcmocraz.ia Cristiana è abbando– nata da certi gruppi aristocratici e borghesi 'perchè anch'essa (poverina!) fa del socialismo ... Antifasci– sta e comunista sono la stessa cosa. Leggete, se avete stomaco; quel settimanale dal falso titolo vol– terriano, dove non c'è figura di operaio senza mi– tra e che allieta le digestioni della geµt~ la quale una volta_ si accontentava della placida ironia del Guerin M.escliifn-o e del Travaso: eccita all'odio di classe per · 10 meno quanto i più faziosi organi di partito >i. Abbiamo citato, perchè non è un marxi– sta che scrive, ma un autentico liberale, Arrigo Caju– mi, in un eccellente articolo de Il Molldo dell'8 corr. L'amarezza sorge quando vediamo organi di stam– pa ed organi p.olitici, non soltanto non contrastare questa mentalità ch!è veramente già la mentalità del fascismo, ma riprend·erla, avvalorarla, diffonderla. Magari, ancora una volta, c<;>l pretesto della ((difesa della democrazia >i. GIULIANO PISCHEL A mezza strada verso che cosa? <~ Tuttavia un pericolo ben maggi@re di q1rnllo co– stituito dalla formula fascista, qual'è ripresa e sban– dierata dal M.S.I. e correnti affini, in piena (ed ahimè! impunita) infrazione della Costituzione, è rappr,e,sentàto da un ailtro p,iano del riaffforante fascismo. Piano, riconosciamolo, moUo più Sllb- _ ,; dolo, equivoco ed insidioso,· non solo perchè - La plutoci·azia americana, schierata a battaglia, sen- a differenza del fascismo n. 1 - nulfa pretende tendo che il potere p~litièo le sfugge dalle mani e ve– di avere. in comune col passato regime, che consi- dendo che in tutto il ..mondo c'è poco che le possa re– clera anzi totalmente morto e ben morto, ma per- care aiuto, ha inventato una in~enua piccola teoria J!ler chè ri-fugge dalla traduzione in precise formule po- spavéntare - i suoi nemici· e calmare le sue apprensioni. litiche, nostalgiche o avveniristiche, per mantenersi Es!,a cl.icecio'è che la J!lOlitica-del New Deal e del Fair a mezz'aria (magari con la solita premessa: << della , politica io me ne frego»), nel regno delle frasi fatte Deal ,sono a mezza strada verso il socialismo, cosi co- e degli stati d'animo risentiti o spauriti. Frasi e me il socialistno è a mezza, strad'à verso il comunismo stati d'animo che corrispondono poi a quella tipica -- e il totaHtaTismo. Ogni nazione, quindi, che 'usi del mentalità di classe (incapace di sottostare alla dia- suo potere ,sovraao ··per estendere il benessen! generale 1-ettica politica e di Ìiccettare il metodo democra- ' sta discendendo la chdna sdrucciolevole che finisce nel– tico nella sua effettiva ed incondiiionata reaUà), l'abisso del totalitarismo._ Ad un recente convegno del– che al fascismo diede non solo consensi, nìa finan- l'As•soeiazione nazioll'ale degli industriali, quasi tutti ziamenti, mezzi ed armi. gli oratori hanno -rìbadit0 questa idea, fin-0 a farne Cerchiamo di esemplificare. Parte nd o daUa pre- una specie di ~ito liiturgu·co.No'n è chiaro se la comu– messa che cc gli Ital~ani di libertà ne godono anche troppe », ·si giunge a proclamar·e la necessità dello nità -di gente d'affari sperasse di riconquistare il po– << Stato forte ii., de'l << pugno di ferro >i, della cc in- tere politic-0 esa~erando il pei,icolo, o se volesse rassi– flessibilità dei propositi ii, per finire con l'invocare curarsi dellà sua capacità di difendere una causa per- le leggi ecc,~zionali e liberticide. Pa_rtendo dalla pre- duta, ma sacra. · ·messa che « così non si può andare avanti >i, s.i Gli uomini politici della destra, a differenza dagli giunge a proclamare la necessità di << limitare seve- uomini ·,d'affarì, non hanno ancora raggiunto ui:i si– ramente >l il diritto di sciopero e di << ridurre i sin- mile grado di unanimità. Essi preferiscono vincere le. dacati alla ragione >i, per· finire poi con l'invocare << il . castigamatti >i ( << e se Scelba non basta, rifare- elezioni, ed · hanno imparato, atti,averso una amara mo le sqnadracce ii). Partend@ dalla premessa che esperienza, che il popolo américan~ n-0n è impresslo– ((_di chiacchiere se ne _sono fatte anche troppe ii, sj nato dalla ]!lretesa inesorabile legge della storia, se– grnnge. a proclamare la necessità (se non si vm;>le condo la quale esso si dà nelle brace-la -del comunismo provocare la certa ed. immancabile catàstrofe della se decide di servirsi del suo potere ' politico per ga– ec~>nomia nazionale, ·della produzione, del rispar- rantirsì la sua fondamentale sicurezza economica. Mr. nuo, ecc.) di « lasciar tutto come prima ~i,per finire Dew-ey si è dol.uto, dopo la ,sua sconfitta, che i critici poi _con l'invocare l'imperativo di << farla finita con le riforme ed i. sovversivismi >l Partendo dalla pre- ,del suo «me-tooism>i (1) non abbiano capito che· cosa messa d~lla ((sic_u~ezza nazionale », si giunge alla occorre ver vincere una elèzione' in utia moderna comu– perentona necessita del Patto Atlantico come << stru- nttà industriale, ma le sue lagnanze noli hanno impe– !Ilent~ di stabilizzazione e di difesa ii (ma di difesa m pnmo luogo dei propri privilegi e dell'esistente stato di C[!S~), P!;r finire con l'invocare l'urgenza della « pohtwa d1 forza e di potenza ii. Partendo dalla premessa della « difesa della democrazia ii si giunge difilato alla conclusione del'la necessità << di mettere fuori della legge i comunisti i>. Ecc. ecc. Biblioteca Gino Bianco {*) Ci sembrano molto, interessanti e degne di ess~ cono– sciute e meditate queste riflessioni pubblicate da un autore– vole scrittore politico, il Niebuhr, in una rivista americana (La C. S.). {1) E' · ub1t des•~az.ilone i-ronica per B1Cre1ma,realJa adesio– ne a parti del -programma altrui capaci di far a·cqu,isfare ~e simpatie •P01Pollllrl (nota del i'raduttore),

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